LA RIVISTA POPOLARE 359 tato l'anarchia, l' ana·rchia è la riduzione all'assurdo di un pnnc1p10; e però non vi è ~peranza di salute che nel ri- ·vocare la fede nel petto degli uom1n1. * * * Questo sintomo di demenza· sociale si va mostrando specialmente nella letteratura. La ricerca della singolarità, la mania dell'affettazione e del raffinato, il simbolismo delle idee e della forma, l'assillo di ripercotere nell'opera d'arte la voce dell'infinito, provano che la letteratura si è messa sulla via della ragione. L'ideale di quest'arte fin di secolo è una Specie di misticismo naturale, una lenta, ma continua conversione al sentimentalismo ed al soprannaturale. Nell'ora presente, stante il dissidio con tutto il mondo circostante, essa ci si presenta sotto la forma patologica di degenerazione e d' isterismo. Il Maeterlink, il Verlaine, il Bourget, il D'Annunzio sono i gran Lama di quest'arte decadente. D: altra parte, una falange, formidabile per le armi terribili che il genio somministra, di pensatori e di filosofi - il Tolstoi alla testa - già ha inalberato il vessillo del neo-misticismo e si è messa a dare il contro-vapore alla, civiltà. La corrente del pensiero che dalla metafisica scese al concetto scientifico, ora risale a vista d'occhio .. * * * Dunque le scienze han tradite le speranze degli uo1nini? punque dovremo rialzare·nei cuori un altare a quel divino cui le menti non possono più credere? Dunque il soprannaturale ritornerà come una -necessità sociale dopo essere sparito come nece?sità cosmica? Gli uomini non possono rifarsi, a loro talento, una serginità artiti.ciale di coscienza, e se il t!ivino è uscito dall~ 81pliotecaGino Bianco
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