La Rivista Popolare - anno II - n. 12 - 1 luglio 1894

LA ·RIVISTA POPOLARE I° Che si stabilisse un massimo per le ore di lavoro, e un minimo per i salarii. Questo scopo è già. determinato nella ~oscienza di tutti quasi i lavoratori. 2° Che si stabilisse o si restringesse, entro angusti limiti, il diritto di eredità. - Io ho lavorato, e col mio lavoro, unito all' intelligenza, ho accumulalo due milioni: è giusto che me li goda. Ma non è giusto che se li goda mio figlio, che non ci ha nessun merito, e che forse senza quella ricchezza potrebbe riuscire più utile a sè e agli altri. A mio figlio potrebbero bastare, per esempio, solo 50 mila lire. Ai collaterali, ai consanguinei, nulla. Quest_o radicale provvedimento ne renderebbe forse necessario un. altro, che limitasse anche il diritto di donazione. . 3° Che della ricchezza che per tale via rifluirebbe allo Stato, questo si servisse per diffundere la piccola proprietà, rendendola, entro certi limiti, inalienabile e non soggetta ad ipoteche nè a sequestro nè a tasse. È superfluo enumerare i benefici di questa riforma: gli operai non si affollerebbero tanto alle città, e tutti troverebbero lavoro, diminuirebbe il vagabondaggio coi vizii e i delitti che ne derivano, le campagne sarebbero meglio popolate e coltivate e rese salubri, la prosperità pubblica crescerebbe insieme colla morale e l'ordine pubblico, e verrebbe forse in onore una maggior semplicità di vita. Io ho letto e sentito parlare sempre di socialismo, e molto ci ho pensato, perchè ogni ideale di giustizia mi attrae e mi riscalda; ma, insomma, mi confesso un socialista ignorante (forse a molti non sembrerò neppure un socialista). Ma un ignorante può talora avere con- . vinzioni profonde quanto un dotto; e le mie sono profonde e sincere. Sarei però gratissimo a lei, e a qualcuno dei suoi illustri collaboratori, se .si compiacessero d'illuminarmi sul valore di queste idee, non certo originali, ma pratiche. E il discuterne sulla Rivista Popolare non mi 'parrebbe inopportuno, perchè se essa è scritta per il populo, nòn deve spaziare sulle nubi dell'utopia, ma mirare a. diffondere fra il popolo buoni semi d' idee sane e concrete. Con altissima stima mi dico Suo devotissimo G. LANZALQNE.

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