La Rivista Popolare - anno II - n. 11 - 15 giugno 1894

LA RIVISTA POPOLARE * * * Gli Studi e fenomeni sociali del signor Quaglino si riducono a guardare ed a studiare il socialismo da vari aspetti e punti di vista. Non si può negare una larga preparazione all'autore in studi di sociologia, ed io lo proporrei a modello e ad esempio a tutti quelli che si accostano impreparati ad un argomento; ma nessun contributo nuovo egli porta nella questione. Si sa che io, personalmente, non partecipo alle sue convinzioni; e però mi piace di evitare una inutile discussione. Non posso tenermi, solo, dal notare che il Quaglino mostra di possedere un campo visivo molto limitato quando restringe tutta la complicata funzione della civiltà ad un sol fenomeno. Come che sia, trovo soltanto da lamentare, nella parte formale di quest'opera, un' e_ccessiva, un'opprimente prolissità. Più concisione avrebbe prodotta maggiore efficacia. Spesso vi è la chiacchiera, non la trattazione scientifica. * * * L'Odissea di Gesù, me lo perdoni il signor Fuscaldo, è stata una vera temerità per lui. Egli lo sa,. e mostra di essere capace d'intenderlo; l'argomento che l'ha tentato farebbe diventar timido il più grande poeta del mondo. L'Odissea del Cristo è l'Iliade di due civiltà, di due evi. A quest'altezza vertiginosa appena il genio può toccare. Ora, viceversa, al signor Fuscaldo manca anche la virtualità di fare bei versi. Dunque I? ••• * * * . Con il suo libro il dottor Panzini mira a scagionare il suo illustre maestro, il Carducci, dall'accusa di defezione politica che a questi fu fatta anni fa. Il Panzini è un giovane di gran valore, e si vede anche dal fatto eh' egli, prendendo argomento dal suo tema e come si present-a l' occasione, qua e là fa cadere una quantità dì pensieri arguti, e talora profondi, su tutte le pit1 grandi questioni presenti; a lui quindi, senza ambagi, si deve dire la verità. Egli non è riuscito nel suo intento. Vuol dimostrare che il Carducci è stato sempre quel eh' è stato, e che forse, se uno si è mosso, questo è stato l'ambiente, e non l'uomo. Ciò è troppo sottile, egregio Panzini, anzi è quasi sofistico. Certi fatti sono troppo semplici per loro Biblioteca Gino Bianco

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