La Rivista Popolare - anno II - n. 11 - 15 giugno 1894

LA RIVISTA POPOLARE La protezione dell'infanzia dev' essere qualche cosa di pratico, di utile, di complesso. Con la sola elemosina non si fa nulla; non si educa, non si rileva, non si formano gagliardi e onesti cittadini alla patria mercè l'obolo di un giorno. Bisogna stringerci davvero in una lega di filantropi, che si occupi di tutto il problema nella sua estens10ne. Altri faccia buone leggi, altri immagini o studì nuovi sistemi sociali, altri predichi esclusivamente i precetti dell'antica morale; noi dobbiamo fare opera più umile ma forse pitt necessaria. Non basta idealizzare il bambino e simboleggiarlo ne' diversi culti: Lisogna far qualche cosa di più; un buon letto e de' buoni consigli valgono assai più, per le tenere creaturine sofferenti, che tutti i possibili alti ideali. A Londra, a Manchester, a Glascow esisteva un' industria infame e orrenda, nota sotto il nome di Baby farming, che s'incaricava semplicemente, mercè un salario, di far morire un fanciullo in un dato tempo. Una Società medica protestò fieramente contro tali misfatti. E nel I 872 si votò una legge per la protezione de' fanciulli (the infa.nt !ife protection act), che non fu un'ironia o una larva qualsiasi come il recente progetto apparso per un'ora, invano, alla nostra Camera dei deputati. E insieme colà si votò una Società che ogni anno aumenta: esempio ammirabile I 1 E tutti sanno quanto m Francia sia stata l'indignazione contro le f aiseuses d' anges, che perpetravano sui bimbi l'omicidio per inanizione. Da noi, se non si giunge a simili eccessi, si hanno però talora identici effetti. Volontariamente o no, sia per delitto o per colpa, commettonsi simili omicidi. Se oggi non si rivelano sì spesso certe atrocità selvaggie di maltrattamenti ai fanciulli, lo si deve al difetto di una legge che protegga i fanciulli, lo si deve anche alla nostra inerzia e anche un po' alla nostra pusillanimità. Chi svela un misfatto commesso sul corpo di qualche fanciullo dovrebbe essere protetto da tutti noi, come un amico, come un benefattore. Egli compie un atto umano, anzi un atto santo. Io non ne ho l'autorità, ma vorrei proporre che tutti i maltrattamenti fatti subire ai i Non posso a meno di notare come già nelle principali città d'Italia, e specialmente qui in Roma, molte gentili signore e signorine si occupano da vari anni attivamente ed efficacemente dei fanciulli poveri,· e sono certa che una Società di protezione avrebbe la gran ventura di guadagnarle prime alleate e compagne. BibliotecaGino Bianco

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