LA RIVISTA POPOLARE 2 97 D'accordo ; solo è a deplorarsi che anche il sornmo pontefice· non l'abbia sempre pensata così: spesso si è affidato nel ferro francese o austriaco o turco, straniero sen1pre; e spesso ha fatto lavorare la ghigliottina: Monti e Tognetti inforn1ino. Ma ne fu pui1ito, perchè di ferro - politicamente - perì a Porta Pia. La parola di Cristo, per buona ventura, non venne smentita. Inutile la repressione, ed inutili del pari le leggi agrarie e industriali, il libero scambio o il rigido protezionismo, gli organamenti sociali che s'inspirano alla pit~ larga democrazia o alla più efferata dittatura, che, secondo la frase di monsignor· Blandini, non sono che pannicelli caldi. Dove sono, dunque, i rJmedi efficaci, e quale il medico portentoso? Non esita il chiarissimo vescovo a trovarli e ad additarli: bisogna affidarsi al medico celeste; bisogna gettarsi nelle braccia della Chiesa cattolica; si deve rimettere l'arbitrato delle cose internazionali nelle mani del papa, Principe della pace e Oracolo della verità; e sopratutto ci ?i deve porre all'ombra della Sacra Famiglia. Ben consigliato tutto ciò; ma con qual coraggio si può aver fiducia esclusiva in tali medici e in tali 1nedicine, se la lunga esperienza fatta per diciannove secoli insegna che essi hanno fatto fiasco? E basti colla critica alla pastorale .di monsignor Blandini contro il Socialismo. Nel concludere gli osservo che non c'è bisogno di rinnegare la religione per invocare un ordinamento sociale diverso dall'attuale, e precisamente più conforme a quello che costituisce la sostanza del Va~1gelo. Si può conservare tutta intera la fede religiosa, e, in pari tempo, si può tende!e attivamente ad un miglioramento delle condizioni in questa valle di lagrime; il proverbio non isbaglia: « aiutati, che Dio t'aiuta» . Socialismo e Cristianesimo sono tutt'altro che in contraddizione. Il socia- * Biplioleca Gir10 Biar:1co
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