La Rivista Popolare - anno II - n. 10 - 1 giugno 1894

LA RIVISTA POPOLARE 2 95 deplorarsi secondo le convinzioni, ma in realtà non è. Se questa, poi, fosse la ragion vera del quietismo passato, evocato imprudentemente, la si darebbe vinta ai nemici della religione che la considerano come il più efficace strumento della oppressione politica ed economica. La verità è assai diversa. Nei tempi della n1assima fede religiosa, nel medio evo, che secondo il ragionamento vescovile si dovrebbe considerare co_me l'età dell'oro, le lotte e le insurrezioni furono continue e feroci. Col sentimento religioso in pieno rigoglio si levarono i popoli contro ai pastori trasformati in lupi; e le Jacqueries e le sommosse inglesi del secolo xrv, e l'anabattismo e il Sonderbund furono tutti moti insurrezionali a base di sentimento religioso; e Firenze popolana nomina Gesù Cristo suo re, battendosi contro i propri nem1c1 interni ed esterni. Comn1ettono forse peccato innanzi a Dio gli uomini che si ribellano per istar n1eglio? Ecco qua: iJ nostro reverendo sacerdote afferma, con ]a sapienza divina, che l'uomo non vive di solo pane, e che riescefacile acquietare la bestia dandole foraggi e tutto che abbisogna all'appagamento dei suoi istinti. Ma come può star queto l'uomo cui manchi anche il pane necessario a soddisfare l'istinto fondamentale, quello della propria esistenza? Meno male se l'esempio della rassegnazione gli venisse dall'alto. Ma si sa che così non è ; e non si può co1npr.endere perchè debbano essere sante e legittime le querimonie che nascono spontanee dal gran cuore del supremo pontefice, primo cittadino d'Italia, come lo chiama monsignor Blandini, e invece debbano condannarsi le proteste e le querimonie degli ultimi e più miseri cittadini del regno. E dire che il primo cittadino d'Italia si gode una volontaria prigionia nel più splendido e vasto palazzo del . 8 bliotect3 Gino BianGo ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==