La Rivista Popolare - anno II - n. 10 - 1 giugno 1894

LA RIVISTA POPOLARE Quest'autonomia, che si può dire quasi caratteristica della patria nostra, che risale fino alle piì1 remote tradizioni italiche, che fu la forza di Roma, e dopo aver resistito alla corruzione dell'Impero si salvò dal naufragio delle irruzioni barbariche; che, di fronte ai castelli feudali, maturò la riscossa delle plebi e la coscienza del popolo, ~ e divenne il focolare di quel meraviglioso Rinascim~nto che fu la più bella gloria d'Italia e il faro più luminoso della civiltà europea; che nei giorni tristi della servitù, sotto le stesse tirannidi domestiche e straniere, non ismarrì mai del tutto le vestigia delle molteplici genialità dello spirito italiano; quest'autonomia che avrebbe dovuto suggellare, quasi bacio fraterno, fra regione e regione, fra Comune e Comune, le nozze della patria risorta, e che fu invece sacrificata ad un sistema accentratore, straniero al genio e alla tradizione nazionale; quest'autonomia che ci ricorda tante glorie e ci ridesta tante speranze, il Congresso di Roma. la volle rivendicata in nome della nostra storia, del nostro diritto, dei supremi, ineluttabili bisogni morali e materiali del popolo italiano. E in mezzo al dilagare dei monopolì e della pubblica corruttela, vollero i sindaci dare al loro voto il suggello del più nobile esempio, invocando essi stessi la responsabilità effettiva del loro mandato e la revoca di quelle leggi che ora li mettono al coperto di qualsiasi controllo reale e diretto da parte dei loro amministrati. Dott. EDOARDO PANTANO. BibliotecaGino Bianco

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