La Rivista Popolare - anno II - n. 9 - 15 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE 2 59 ai governanti, quali potrebbero venire da moderati socialisti della cattedra, che non isperano di vedere raddrizzate soltanto in cielo le cose storte, ma ritengono che un po' di giustizia anche in terra non guasterebbe, tenendosi così lontana da quel misticismo in ritardo, che campeggia nello scritto di monsignor Blandini. Duolmi infine osservare che egli non seppe in questa occasione imitare l1esempio di monsignor Guttadauro, che con modestia e con sensi di pietà veran1ente cnstiana seppe rivolgersi ai fedeli della sua diocesi di Caltanissetta senza insultare i caduti. 1 Assuntomi il c6mpito di ribattere le invettive poco cristiane del vescovo di Noto, voglio cominciare dal rilevare l'errore da lui commesso inopportunamente confondendo la causa del socialismo con quella della massoneria. In verità non è da persona seria il chiamare la massoneria esercito di Satana, malvagia e ria setta, la quale ha scelto a suo grande arcl,itetto il diavolo, a gerofante il giudeo. Essa non è affatto meritevole di tanto odio, quanto da qualche tempo gliene addi1nostra la Chiesa cattolica, e dico ciò io che non posso essere sospetto di tenerezze per la setta ria e malvagia, che mi ha bruciato da oltre trent'anni. Quale essa sia del resto, buona o malvagia, potente o impotente, non ha che vedere col socialismo; qualche fratello massone può essere socialista, ma il socialismo non costituisce affatto la sua credenza. Il suo deismo e la filantropia ufficialmente professata la farebbero, in j caso, somigliare ad una delle tante primitive sette cristiane. 1 Sento il dovere di ricordare .che con molta equità e compe• tenza si è occupato delle cose di Sicilia un modesto sacerdote di Contessa Entellina, C. N. Genovese, nell'opuscolo: La quistz'one agraria tn Sicilia. Milano, I 894. BibliotecaGino Bianco I

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