La Rivista Popolare - anno II - n. 9 - 15 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE Il volume è troppo lungo, manca di orditura su la quale s1 poteva tessere una fine analisi di sentimenti; e però il racconto langue quasi sempre e non attira nè riscalda. La fprma, però, è buona, e l'autrice, nell'insieme, non si mostra nè indegna nè incapace dì ritentare la prova. Il guaio è che, in fatto di letteratnra amena, gli editori stampano ogni cosa senza scelta; ma i signori Chiesa e Guindani meritano d1 essere scusati dall' ideale cl1' essi indefessamente e tenacemente proseguono, d'incoraggiare questo genere in Italia e di proteggere, contro la concorrenza francese, l'arte nostrana. * * * Son costretto, dalla tirannia dello spazio, a dir poche parole di un'opera degna di un lungo studio; ma in cambio non voglio trascurare di dar al lettore un consiglio del quale mi sarà grato. Se non l'ha ancora letto, compri e legga Siberia di G. Kennan, tradotto dal1' instancabile e benemerita signora Sofia Fortini-Santarelli ed edito dal Lapi, le pubblicazioni del quale sono, come i versi del Torti, poche ma buone. Il signor Kennan, giornalista americano, i_mprende un lungo e disagiato viaggio nell'anno 1885 in Siberia per studiarvi il sistema di deportazione e le vere condizioni dei condannati politici russi, e il viaggio descrive da artista e da uomo di cuore, che vede, sente, osserva, studia e medita. Il libro è zeppo di avventure curiose ed emozionanti e riboccante di sentimenti generosi e di acuti giudizi ; ma nella descrizione delle miniere di Kara e della terribile vita che vi menano i condannati politici, il fiore della razza e dell' intelletto russo, colpevoli dell' imperdonabile delitto di avere amate e seguite la giustizia e la libertà, il racconto del Kennan si eleva ad altezze epiche. La commozione, indice del conseguimento e della riescita della rappresentazione artistica, vi tiene e vi possiede fino a prostrarvi. Degna di questa bellissima operà d'arte è l'acconcia traduzione della Fortini,· e, secondo il costume del Lapi, di una composta eleganza l'edizione. * * * Jàtto, energia, prz'ncipii, del Thayser, un altro americano, è un libro del genere del Seif-He!p e del Volere è potere del nostro Lessona; cioè un'opera di precetti morali e di condotta fondata su gli esempi. Lo dirò senza ambagi e reticenze; io sono irreconciliabile con lavori di tal fatta. Non credo alla loro efficacia educati va, perchè l'uomo segue la propria natura e non· i consigli e gli esempi degli altri, e mi offende quel modo così empirico di considerare il gran problema etico. Per muovere i sentimenti umani e per indirizzarli al bene è necessario trovare nella psiche un punto da poggiarvi la leva; ma questo metodo di astrarsi quasi sdegnosamente dal fondamento scientifico e di affidarsi all'anarchia degli e,empi, ìni pare, a dir poco, una gro.;- . BibliotecaGino Bianco

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