La Rivista Popolare - anno II - n. 9 - 15 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE è il bene ed il vero, tutti gli uomini possiedono la capacità psicologica di diventar moralmente simili a Dio. Che alla fine del secolo xrx si trovi ancora chi pensi di queste cose, è un fatto, per me, di grande stupefazione; tanto che io mi domando se tutti gli uomini non sieno una curiosa accolta di matti, e se i cani non sieno preferibili a loro. A che, dunque, ha approdato tanta fatica delle menti, tanto sperpero di vite prematuramente consunte dalla febbre di sapere e di scovrire, se un uomo di genio può ancora vagellare in simil modo? Questa fiducia nell'assoluta libertà di arbitrio spirituale dell'uomo, nel momento che tutte !'esperienze e gli studi della psicologia dell'infanzia portano a credere all'inclinazione naturale pit.1 tosto al male che al bene, toglie ogni valore pratico e scientifico ad un libro, che, per molte ragioni, ne avrebbe potuto aver assai. Il saldo fondamento di una morale positiva, cioè umana, non risiede nel negare la determinatezza della psiche e le sue passioni e i suoi istinti bestiali, eredità delle origini delle specie; ma nel cercar il modo di costringerli in un alveo e condurli a riconoscere ed accettare l'utilità individuale e sociale di una superiore legge morale. Da questo lato si resta nel reale; dall'altro si precipita nel baratro della metafisica. L'immanenza di una sola legge di sviluppo sociale attraverso gli evi e l' epoche, è un' idea che la storia respinge come non vera. Se così fosse, a tutto rigore, storia non potremmo avere, progresso sarebbe una parola vuota di senso; avremmo l'uniformità non la varietà. Sviluppo significa cambiamento di modo di essere di una cosa; e però è evidente che l'energia latente, la quale fa che una cosa non sia oggi come fu ieri, è attiva, cioè mobile pur identificandosi con la cosa stessa. La forma di assoluto che prende la concez10ne del nostro autore, è una conseguenza dell' indole empirica della mente di tutti i legisla- · tori religiosi; è il portato del predominio di un pensiero fisso in un orgamsmo nervoso ed eccessivamente impressionabile. * * * Adunque come dottrina di una nuova legge morale l'opera del Tolstoi non ha e non può avere nessun valore effettivo. La massima su la quale è costruita è sterile per sua natura e contraddittoria a sè stessa, se intesa alla lettera com' egli vuole. Come accenno ad una costituzione sociale, pare che l'autore si allontani da ogni teorica per ritirarsi in una specie di anarchismo reBibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==