272 LA RIVISTA POPOLARE mezzi e le vie sono la resistenza passiva agli ordinamenti, alle leggi, ai costumi che costringono gli uomini a non conformarsi a quel divino ammaestramento. Il Parsismo ed il Cristianesimo personificarono il principio del male in due enti metafisici: Ahriman e Satana; il Tolstoi chiude il principio del male in una negazione; la deviazione della società" civile da quella massima del Cristo, la quale è feconda di un nuovo contenuto etico. Tutto ciò è predicato con un candore di fede, una verginità <li sentimenti, un ardore di esempio, una voluttà di sagrifizio personale, da. farvi pensare a1 pnm1 cristiani, alla chiesa delle catacombe, ai martiri delle arene. * * * Il mondo che brilla agli occhi del nuovo profeta non è un mondo umano, è un mondo divino, una succursale del Paradiso. Leone Tolstoi è nato troppo tardi; egli è un superstite dell'epoca delle vergini immaginazioni, esiliato tra gente straniera, che non conosce e non capisce. Se fosse nato prima che le scienze avessero conciato a quel modo che si sa le religioni e strappatone dal petto degli uomini il sentimento, egli sarebbe stato il fondatore della pit1 pura, della pit1 spirituale, della più eterea delle credenze. L'autore di cc Guerra e pace » è <lella stessa natura psicologica di Zoroastro, del Buddha, del Cristo, di Maometto. Egli, come questi altri grandi legislatori religiosi, non vede che le grandi linee del suo pensiero e non ha occhi per l' eterne antinomie tra il reale e l'ideale. La sua mente è invasa tutta dalla volontà. Questa tirannia della facoltà del valere è certo un disequilibrio organico; e però, in fondo, il Tolstoismo non è che una gran?e malattia dello spirito. Prima sarebbe diventata epidemica; ora esiste la medicina che ne impedisce il ·contagio. Il Tolstoi, infatti, non vive nella realtà. Vagola tra la prostrazione catalettica ed il furore epilettico: ieri fatalista, rassegnato conoscitore delle leggi scettiche della natura; oggi mistico, anelante ad un avvento del regno di Dio, che quelle leggi, a suo talento, spezzi e soggioghi. · È eh' egli, come tutti i profeti religiosi, ha l'anima in discordia con il suo tempo e, sbigottito dal dissidio implacabile tra la sua co• scienza ed il mondo circostante, si ricovera sotto l'idea del soprannaturale a cercarvi la pace con sè stesso. E dall'altura dov'è salito egli non scorge il particolare, m~ il generale; il principio animatore della vita, non le vibrazioni molecolari clei singoli animali indissolubilmente identificati con la materia. BibliotecaGino Bianco
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