La Rivista Popolare - anno II - n. 9 - 15 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE CENNISULLECONDIZIONSTI ORICHE E SULL'AVVENIRE DELL'AGRICOLTURA E DEGLI AGRICOLTORI 1 II. Ma il te1npo è galantuomo, e la borghesia, in genere, si scava la fossa colle stesse sue mani. È nella sua stessa opera, nei suoi stessi meriti e nei suoi stessi vizii, è nella sua ingor <ligia, e massime nella cecità con cui per iàr fronte alla lotta di classe aumenta ogni giorno il presidio dei lavoratori improduttivi, tornando a blandire il prete, acçrescendo di continuo le forze militari e le schiere dei funzionari governativi e polizieschi, è in questi ed altri tristissimi ed inconsulti n1odi di operare, che si nasconde il germe della futura prossima dissoluzion·e e della ricostituzione sociale. Onde la borghesia sarà vittima delle sue stesse· teorie e dei suoi stessi successi. A parte ora gli effetti dell 1 accentramento delle grandi industrie, il' quale accentramento spiana la via alla socializzazione del capitale e degl' istrumenti di lavoro e al trionfo del proletariato cittadino (che già:. ha appreso dai suoi padroni il riso volterriano rispetto a tutte le menzogne convenzionali, su cui si puntellano i dominii di classe e l'ardimento rivoluzionario, contro cui non v' ha forza che possa resistere): a parte ogni altra considerazione e si guardi solo alla condizione degli agricoltori e ai · rapporti della loro classe colle classi dirigenti. Gli agricoltori sono generalmente ridotti agli estremi della miseria, senza certezza alcuna della vita, senza comode ed igieniche abitazioni, senza alimentazione sufficiente, senza i conforti della civiltà, travagliati dalla pellagra e dal bisogno, spinti all'emigrazione, avvi.liti dall'ignoranza. 1 Vedi fascicolo I 5 aprile '94. Biblioteca Gino 8ianco ·

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