La Rivista Popolare - anno II - n. 8 - 1 maggio 1894

• I LA RIVISTA POPOLARE 249 Per capire l' importanza di tal risultato, che a taluni parrà lieve, bisogna pensare ai danni enormi del surmenage, eh' è ora più pericoloso con la sorveglianza delle macchine di quello che lo fosse ll:11 tempo col lavoro manuale, surmenage che tra i lavoratori è tanto pii1 facile quanto più insufficiente è la loro alimentazione. La riduzione della giornata di lavoro renderà possibile o men difficile la cultura degli operai, la loro morale educazione: lo riconosce lo stesso Leroy-Beaulieu, dottissimo avversario dei socialisti. l'er l' igiene, per la giustizia, per la moralità, per gli interessi della civiltà stessa, bisogna affrettare dovunque tale riduzione. I fatti ora ci dànno ragione piena. Bisogna ripeterlo, unanimi, per la solidarietà che lega tutti i proletari nel mondo. · Fra pochi giorni ricorre il Primo Maggio, che nacque appunto dalla agitazione per la riduzione della giornata di lavoro, e perciò, anzi tutto, nel programma speciale del proletariato, mira a riaffermare annualmente quella riforma che a poco a poco va conquistando le menti anche dei piì1 riottosi. Essa· non deve suscitare nè soverchie speranze fra gli uomini che il lavoro curva a terra come bestie, nè ingiustificate paure fra i proprietari. È una delle tante note necessarie e simpatiche dell'armonia sociale che già prelude all'avvento della giustizia nel mondo. Dott. NAPOLEONE COLAJANNI. NINNA-NANNA La misera - le avean morto· il marito il Primo Maggio - il jì,Rliol suo cullava, un povero bambin,o ischeletrito, clze da due giorni latte non pigliava, poi ch'esauste le poppe avea la madre, priva ella pur di nutrimento. Al muro pendean gli abiti ancor del morto padre, tinti di sangue; e · a quei volgea lo scuro volto la derelitta. Il bambinello gramo piangea, dibattendosi; e al tristo suo lagno rispondea, da presso, quello di un can, che il tozzo non avea più visto l y

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