La Rivista Popolare - anno II - n. 8 - 1 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE l'utilità effettiva e la grande autorità morale. Così la cooperazione, che gia il pazzo Owen profetizzò, è ora, agli occhi dei ritardatarii, elemento di ordine e di progresso. O che sia vero che i conservatori non sono altro che uomini lenti, rimasti addietro come soldati spedati, nella gran marcia dell'umanità? Resipiscenze ne vediamo e ne vedremo molte; le ubbìe dei fanatici diverranno a poco a poco convinzioni delle menti più calme e sì amanti del quieto vivere. Non ritornerò qui sull'esperimento fatto da sir Mather, che ha destato tanto interesse, essendo egli, oltre che un grandissimo industriale, un uomo politico eminente e un fervido gladstoniano. Ma debho esprimere qui la mia meraviglia, pensando a quanto ne ha scritto l' on. Boccardo vari giorni fa nella Riforma. L'illustre economista, accennando all'esperimento di sir Mather, dice che esso prova (per quanto può UN SOLO esperimento provare) clte è possibile appagare uno dei desiderii delle classi lavoratrici, senza andare incontro alle disastrose conseguenze, che se ne paventa7<ano. Non mi posso persuadere che un erudito dica tali cose! E tanto solo l' esperimento di sir Mather che da vari anni parecchi degli Stati dell'Unione Americana hanno adottato le otto ore con soddisfazione generale; è tanto solo che il ministro della guerra in Inghilterra le ha adottate nelle governative fabbriche d'armi; è tanto solo che di recente il borgomastro di Berlino lo ha. adottato per i vari salariati del municipio. E come sono efficaci e benefici gli esempi dell' America, della Svizzera, dell'Australia, della Nuova Zelanda, lo hanno detto in lavori dottissimi il Pleuer, il Rae, lo Schuler, citati già dal professor Cossa nel Giornale degli Economi'sti due anni h, l' Albertini in questo anno nella stessa Rivista, e il prof. Della Volta in una sua pub bli cazione del '9 I. La tendenza alla riduzione della giornata di lavoro è generale, e vieppiù fiacca è la resistenza dei trepidanti conservatori che hanno bisogno di vedere l'esperimento piì1 che generalizzato prima di dare il loro grave assenso. Che guadagneranno i lavoratori con tale riduzione? V' ha chi non la vuole, perchè la. ritiene impossibile come legge internazionale, e, se possibile, inutile! Però cominciano ad essere rari oggi costoro l Anche l' anarchieo Merlino non la cred~ desiderabile e scrisse che la giornata di lavoro si allungherà col progresso il quale fa sorgere una sempre maggior quantità di bisogni 1 • Secondo ·il mio avviso hanno torto gli oppositori che la reputano dannosa, o almeno inutile, come, d'altronde, hanno torto quelli che con le otto ore veggono un mutamento economico rapidissimo e profondo. La riduzione della giornata di lavoro avrà resultati diretti dal punto di vista intellettuale e morale, che alla loro volta in modo indiretto e col tempo pr?vocheranno un aumento dei salarii. 1 Bases et nécessité d'une entente. BibliotecaGino Bianco

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