La Rivista Popolare - anno II - n. 8 - 1 maggio 1894

LA RIVISTA POPOLARE 2 47 Ciò è molto semplice; però nessuno prima ne parlava. Ma intorno all'efficacia della riforma, varie osservazioni e riserve furono fatte; ne esposi io stesso nel Cuore e critica del I 890. Il Brousse I tentò dimostrare che l'uguaglianza della giornata di lavoro è irrazionale e dannosa, anche nei confini di una sola nazione; il De Paepe, sino dal I 8801 riconobbe impossibile una giornata di lavoro internazionalmente uguale, tante· sono le differenze tra nazione e nazione; vVebb e Cox dissero esser limitatissimo lo scopo dell'agitazione: si tratta di ottenere un po' più di tempo per lo ·sviluppo materiale e morale, e per il godimento della vita . . Tenendo conto di tali riserve e della limitata efficienza assegnata da vari socialisti a tal riforma, ben si vede che le obbiezioni degli avversari sono superflue e vane. Essi combattono fugaci fantasmi. Chi dubita del buon impiego che gli operai· farebbero del ·maggior tempo a loro disposizione, fu smentito dall'attestazione anche di .ortodossi economisti. Basterebbe ripetere quello che scrisse il Rae su quanto avvenne a Melbourne, dopo la riduzione della giornata di lavoro: i pit1 accaniti avversari, che protestarono e sbraitarono, furono gli osti. L'esperimento rovescia anche le più belle ragioni. Ora, coloro che dissero problematica quella riforma, cominciando dal Bolley, si ricrederanno, ora che man mano viene applicata. Ma si osa dire: però il dissidio fra operai e padroni permane! Questo dimostra, rispondiamo, non che la riforma sia inutile, ma che essa certo non basta. Altro, e ben piì1, ci vuole. E il primo maggio, appunto, non è soltanto l'aspirazione a questa o a quella parziale riforma. Nessuno pensò mai di dire che la sognata giustizia si sarebbe raggiunta colle otto ore,- il lavoro vi cerca anzi un'arme per combatter meglio. II. Come dissi, le otto ore furono denunziate come una delle tante utopie irrealizzabili. Si comincia sempre così, cioè collo spaventarsi anche delle stesse ombre, col dire a tutti i paurosi e a tutti gli asini che la luce è un genio devastatore, poi lo spavento si muta in ghigno irridente, poi si comincia a far progetti pratici appunto su quei principii e quelle idee1 poi si onora coloro che le propagarono 1 e si volge· la mente 1 dopo le solite vicende e i mutamenti 1 ~d altre riforme. · Oggi 1 come già la Rivista ha annunziato giorni fa nel Movimento politico-sociale, rubrica fatta nella sua brevità con grande coscienza 1 oggi 1 dico, si riconosce che può ridursi la giornata di lavoro ad otto ore senza che venga il finimondo, con soddisfazione grande degli industriali e dei lavoratori, dopo lo splendido esperimento di sir Mather, il grande industriale inglese 1 che ebbe l'approvazione dello stesso Times: già avverso alla riforma. Si noti qui che il Times, il quale già avversò tanto le Trades- Unions, ora ne riconosce i diritti, il retto contegno 1 1 La 111anifestatio1i du ;er mtJi, Paris, 1892. ·BibliotecaGino Bianco

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