200 LA RIVISTA POPOLARE del resto trovava un qualche corrispettivo in servigi pub- \ blici e privati, resi dal barone corne sovrano alle genti soggette, era ai coloni lasciato sufficiente te1npo perchè potessero attendere alla coltura dei campi loro assegnati, il cui frutto andava a profitto della loro fa1niglia. Abolita poi la servitù della gleba e sostituita al feudo la locazione perpetua o enfiteusi, oppure la libera proprietà coltivatrice, la condizione dei contadini si fece sì prospera e florida, che confrontata, co1ne dice il dottor Giulio Bianchi, 1 « con quella tristissima degli attuali giornalieri verrebbe la voglia di ripetere col socialista inglese Loesevitz, che il n1edio evo fu l'età dell'oro del popolo » • Le prestazioni dei servigi personali e reali o erano sparite o eransi mutate in un annuo canone pagabile in derrate o in denaro, quasi se1npre limitato e· ristretto; canone che on1ai) insieme alle futili cerin1onie della ricognizione del do111inio, costituiva pressochè tutti i gravami, che lin1itavano il profitto del lavoro agricolo. E in compenso la produzione agraria e un certo benessere degli agricoltori erano da questo sistema anzichenò assicurati. L'invariabilità del canone, la sua esiguità~ la perpetuità delle concessioni, i rapporti di patronato, la limitazione alle alienazioni, erano eccellenti 1nezzi per un buon sistema agrario. Nell'invariabilità del canone e nelle perpetuità della concessione il coltivatore trovava lo stimolo a lavorare con cura il fondo, sapendo di far suo il frutto e di sentire i vantaggi dei n1iglioramenti; nè essendo sfiduciato dalla prospettiva dello sfruttan1ento continuo e della possibiJe repentina perdita del podere. Da ciò derivava che la coltura dei fondi nel medio evo era abbastanza florida. « Per l'Italia, dice il Bertagnolli, il medio evo fu il periodo dell'abbondanza, l'epoca più felice della nostra agricoltura » . La stessa inalienabilità delle terre e il patronato tornavano a vantaggio della produzione e dei produttori agricoli. t BIANCHI, La proprietà fondiaria e le classi rurali. Pisa, I 89 I. BibliotecaGino Bianco
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