LA RIVISTA POPOLARE 195 Una riforma che dovrebbe essere accolta da tutti, dopo che il fatto ne ha di1nostrata la grande utilità morale, igienica ed economica delle masse, dopo che la stessa Australia e la Nuova Zelanda l' hanno applicata, dando così con l'esempio un rimprovero a tante vecchie nazioni che diconsi eterne culle di civiltà, entra in casa nostra come una parola di terrore o come un sogno di n1ente malata. In Australia, il 21 aprile, quando appunto cominciava nel calendario repubblicano di Francia il floreale, si festeggia la memorabile data della riforma, che vige con vieppiù crescente successo. Il Rae, economista ortodosso, dimostrò in opere profonde che ivi la produzione non ne ebbe alcun danno e che anzi i lavoratori n'ebbero imn1enso utile. Essi mutarono le loro condizioni n1orali ed igieniche; crebbero le ore di riposo e diminuirono quelle date · al vizio; crebbero in essi l'amor della famiglia e della vita civile, e il benessere. Così, d'altronde, lo Schuler, segretario del lavoro presso il governo svizzero, magnificò con belle parole e con chiari I ed esatti dati statistici i buoni e grandi effetti della ìi1nitazione della giornata di lavoro nella repubblic_a. La indifferente neutralità dello Stato, eretta a domina dalla scuola di Manchester, così va a rotoli. Soltanto in Italia e nel Belgio mancano vere leggi protettrici del lavoro. In Italia la legge sui fanciulli è una vera ironia; come già in questa Rivista si disse, essa ha di bello e di utile solo il titolo. Da noi si vedono anche piccoli operai lavorare per 1 5 o 16 ore di seguito. Le cosidette ispezioni sono inutili, irrisorie. Ma rivenendo al 1 ° maggio, l'origine vera di tanta universale manifestazione ebbe luogo nel Congresso internazionale socialista che si tenne a Parigi nell' 89. Fra i vari congressi esso fu uno dei più in1portanti, e pure a molti rimase ignoto. BibliotecaGino Bianco
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