• LA RIVISTA POPOLARE 221 fondere la cultura nel popolo, non cessa quest'opera di avere qualche lato di originalità, e di essere condita di tali attrattive che ne rendono la lettura facile e piacevole come quella di un bel romanzo. Il Clodd, in vero, pare ricerchi tra le varie manifestazioni e constituzioni del sentimento religioso e tra le stesse innegabili relazioni di tutte le credenze e i culti tra loro, la prova dell'eterno divino e la glorificazione del cristianesimo. Rispetto la sua opinione; ma dichiaro che da quelle premesse è un vero gioco di spirito trarre queste conseguenze. Pur troppo, la coscienza umana è ancora stretta dagli artigli del trascendentalismo atavico, nè si redimerà per ora ! Fisciano (Salerno), aprile 1894. C. A. ALEMAGNA. LIBRIRICEVUTIIN DONO CARLO PISACANE, Saggio sulla rivoluzione, con prefazione di N. Colajanni. Bologna, libreria Treves di Pietro Virano, I 894. C. FOURIER, Opere scelte. Prima traduzione italiana di Giovanni Pozzi. Roma, Peri no editore. l 894. R. MAJETTI, Il tribunale del lavoro. Guida teorico-pratica dei probiviri. Napoli, Pierro editore, 1894. L. GUARNIERI, Radicali-socialisti dell'avvenire in Italia. Roma, Ferino editore, 1 894. B. BALGIONI, Il divorzio in relaiione al di'ritto e alla donna. Perugia. CARLO PIGNONE, Forti amori. Milano, Galli, l 894. ROBERTO BRACCO, Donne. Milano, Galli, 1894. MARTATARUGI, La famiglia Danielis. Milano, Galli. FIDES, .Il romanzo di un'anima. Milano, Galli, 1894. V. GUICCIARDIFIASTRI, Piat voluntas tua. Milano, Galli, 1894. C. GIORGIRRI-CONTRI, Lo stagno (Romanzo). Milano, Galli, 1894. CRONACA POLITICA La situazione politica è assai tesa. Probabilmente, anzi probabiLlssimamente, la Camera sarà sciolta. Crispi usa del suo vecchio frasario minaccioso, e s' impone, o tenta imporsi coll'audacia del vecchio cospiratore. · La patria è in pericolo, secondo lui, e quindi bisogna fare ogni sacrifizio possibile, quasi che la nazione non ne abbia fatti mai. Secondo lui, l'esercito e l'armata sono in isfacelo; nulla si è fatto e poco si può fare. Dopo essere scesi sino all'orlo della bancarotta, è dolce sentirsi dire che siamo quasi inermi! Bibliç>teca Gino Bianèo
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