La Rivista Popolare - anno II - n. 7 - 15 aprile 1894

220 LA RIVISTA POPOLARE un neo-misticismo torpido ed asfissiante, giunge opportuno il monito del rogo di Tolone. Il signor Di Cagno ha interrogato con devozione ammirabile tutte le fonti storiche, e con acuto intelletto ha cercato di ricomporre la mente ed il pensiero filosofico del grande suo conterraneo. Il suo, adunque, è un lavoro che sarà consultato con profitto dagli studiosi e dagli scienziati, e contribuirà per non piccola parte all'opera che sarà, senza dubbio, scritta intorno al pensiero italiano nel Rinascimento. Non partecipo, però, all'interpretazione che l'autore fa delle idee filosofiche fondamentali del Vanini. Credo sia un'interpretazione alquanto arbitraria. Il Di Cagno si affanna a dimostrare, stiracchiando e comentando frasi delle opere di quel martire, che, in fondo, il Vanini fu ateo e che per prudenza velò le sue i<.lee. Ciò non mi pare risulti da nessuna prosa e da nessuno irrefutabile documento. A dire tutto il mio pensiero, io penso che l'ateismo, nel senso che l'intende la scienza moderna, sia un fenomeno appena in incubazio~e nel Rinascimento. Lo stesso Bruno, il più grande certo di tutta la pleiade dei nostri grandi pensatori di quell'epoca, credo si farebhe il segno della croce se potesse sapere tutto ciò che gli mettono in bocca o in mente gl' interpetri del suo intelletto oggidì. E che quasi sempre riverberiamo nei nostri autori prediletti o nelle persone che amiamo 1 raggi del nostro stesso pensiero. * * * Gli studi su i « Priapea » di Carmelo Calì, il simpatico autore di « Mosaici e fantasie », sono una fantasmagorica lanterna magica di citazioni, di raffronti, di note. Io ammiro l'erudizione dell'egregio autore, ma temo eh' egli abbia voluto troppo mostrarla. Ben so che la critica così detta storica si fonda su ricerche minute e qualche volta oziose; ma il Calì, mi perdoni, eleva l'esagerazione del metodo fino al ridicolo. Confesso che non ci ho capito niente, e questo potrebbe spiegarsi con la mia meravigliosa ignoranza; ma non credo possa giustificarsi il fatto che i tre quarti, o poco più o poco meno, del volume sono assorbiti da citazioni e da note. E dove si son ricoverate, in nome di Dio, le idee personali dell'autore sull'argomento?· Eppure il tema era bello, e resta, pur troppo, aspettando il suo critico originale e non schiavo venduto dei metodi e dei sistemi rinnovantisi ad ogni ora dei tempo. * * * In una elegante edizione, rilegata in tela e oro, il solerte Lapi pùbblica la traduzione della signora Fortini-Santarelli dell'opera di C. Clodd: « Credenze religiose dell'umanità ». Il signor Lapi è cert:i mente l'editore dei libri belli ed utili. Chi vuol avere un'idea generale della formazione storica delle religioni e delle relazioni tra di loro, e non può studiare le grandi opere, legga questo libretto, nel quale è condensato, con grande chiarezza ed ordine, tutto il pitt necessario a sapersi in proposito. Scritto per i giovinetti e con l'intento di difBibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==