216 LA RIVISTA POPOLARE Si approvò, a grandissima .maggioranza, un ordine del giorno, 111 opposizione ad un altro, che venne proposto da alcuni intransigentissimi. I repubblicani romagnoli, in genere, segnono un indirizzo che sa di moderno e associano le migliori tradizioni alle esigenze dei nuovi tempi. Fu eletta 1a direzione della Consocinione regionale. Si fecero voti per ricostituire il Patto di fratellanza fra le Società operaie. --- --· ' VARIE1"'A Il telefono e il telegrafo senza filo. Finora il filo era ritE'nuto indispensabile, ma ora tutto sarà modificato. Le vibrazioni dell'apparato trasmissore si riprodurranno nell'apparato ricevitore senza bisogno di filo. Edison già siuo dal 1885 propose all'uopo di utilizzare il fenomeno dell' z'.nduzione. Le sue proposte parvero insensate, ma invece si provò eh' erano fondate e pratiche. Ora un dotto fisico inglese, \V. H. Preece, ha fatto recentemente dei curiosissimi esperimenti sullo stesso argomento, avanzandosi di un gran passo verso la soluzione. Senza insistere sulle spiegazioni teoriche date dal Preece al congresso cl' elettricità a Chicago, accenneremo ad una delle molte esperienze pratiche da lui fatte sul canale di Bristol. Lungo la costa del continente egli collocò una specie di linea telegrafica di I I 50 metri di lunghezza, sulla quale si potevano lanciare delle correnti elettriche, dei segnali Morse in modo da formare alcuni dispacci. Nell'isola di Feat Hohn, che sta dirimpetto, si collocò una linea che sta parallela alla prima, della lunghezza di 540 metri. Se la teoria del Preece era esatta, ogni corrente indotta dalla prima linea sulla seconda doveva produrre nell'apparato ricevitore di quest'ultima i segnali corrispondenti ai dispacci mandati. Ebbene : quantunque le due linee fossero a 5 chilometri di distanza l'una dall'altra, nell'isola di Feat Hohn si lessero senza difficoltà i dispacci mandati per induzione dal continente. Il signor Preece è convinto che con due linee parallele più lunghe si possano mandar telegrammi fino a I 6 chilometri di distanza. Ora, Biblioteca Gino Bianco
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