210 LA RfVTSTA POPOLARE iWito/ogia comparata, C. Fuoco - Kunn, Die Herabku.nft des feuers umi des Sottertrauks). III. Il pnmo poeta greco che c1 parli del mito di Prometeo I è Esiodo nelle sue Opere e Giorni,- ma ancora non si è sbarazzato il mito dall'antico significato orientale, nè ba ancora acquistato il nuovo simbolo; l'eroe non si leva a combattere, non si ribella, è vinto e legato al Caucaso: così pure lo stesso autore, che ci narra l'as-,alto dei Titani al cielo, non spiega una energia ardita nel racconto; si càpisce che t-gli non si entusiasma dell'operato di quei genii, che in pochi sfidano l'Olimpo, che, piccioli atomi, si ribellano ad un universo divino; no, l'autore narra semplicemente. Ma passano cinque secoìi, e nella tragedia di Eschilo si inizia: la lotta: la vittima è legata alla roccia durn, tagliente; le punte adamantine del basalto penetrano a lacerargli i fianchi, ma non gli strappano un solo lamento; là, solo, di fronte alla brulla solitudine ghiacciata, perduto ne1l' infinito, egli, ribelle indomito, non piega il capo, ma sfida iddio a trargli un sol lamento di L>occa; egli lo deride, povera vittima abbandonata, infinitesimale, in catene alla roccia, dilaniata dagli spasimi, osa deridere il Tonante, grande, vittorioso, seduto nella grandiosità dell'Olimpo greco, in un mare di luce, in un tripudio di gioia. Eschilo ha posto tutta la forza del suo animo in quei versi, e i lamenti delle Oceanine, che, vaporose e gentili, come delicate fioriture di un sogno di poeta, vengono a consolare il ribelle, non fanno altro che dare maggior vivacità, pel contrasto, alla grandezza dell'eroe che non si arrende al dolore, al fato, a dio - dell'eroe che sdegnosamente dice a Mercurio: ..... Blandisci, rnvoca, Adora pur chi regna; a me di Giove Men che nulla ne cale ..... . . . . . l\Ieglio d'assai Lo star qui ligio a que,,ta rupe io stimo Che fede! messaggero esser di Giove. Egli hn. la grandiosità tutta del!' eroe che si sacrifica per un ideale, 1 Veài l'elegante studio di A. GRAF: Prometeo nella poesia, e quello l O. MANN: Der Pro11ut!ieus in der nzodernen Diclitimgs. BibliotecaGino Bianco
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