La Rivista Popolare - anno II - n. 7 - 15 aprile 1894

204 LA RIVISTA POPOLARE coinvolta nella comune ruina di ogni organismo autoritario, mi basterebbe per l'Italia citare lo spettacolo d'individuale innocuità dato dal suo re e di tutti gli scandali pilt turpi dato da' suoi amministratori, tra i quali par sia come una gara cinica a chi più sozze e pazze cose perpetri o pit\ bieche e ree maturi. I socialisti, e massimamente gli anarchici, i quali non sono più da un pezzo (se pure mai' furono) repubblicani, possono con serena lealtà di uomini e di avversari soscrivere le più ampie e le pili schiette dichiarazioni di stima e di simpatia tanto verso un repubblicano, quanto verso un monarca che se le meritino, senza tema di essere gratificati di alcuna tra le svariate ingiurie di rito or.d' è ricco l'ignobile nostro vocabolario politico; il quale, per altro, ha gran cura cìi risparmiarle al vero transfuga per viltà, al vero voltacasacca per lucro. Che se poi la goffa ingiuria, figlia d'ignoranza e livore, fischiando fuor dalla corda dell' arco di Gano, avvien che caschi ai lor piedi come insetto storpio od aspe acciaccato, il socialista e l' anarchico non abbassano neppure gli occhi a guardare, perchè a loro convien tenerli sbarrnti bene su' novissimi vigliacchi che saettano dalla macchia magari di una prefazioné, o di una poesia per monacanda, e però s'immaginano, struzzi, di non esser veduti. Ogni strale imbelle di codesti ribaldi è fattura delle lor mani, come il tossico di che n' è intrisa la punta è saliva e sangue loro. Seppie ed arpìe, ogni cosa intorbidano costoro, imbrattano ogni cosa. E orribili nomi hanno i loro veleni, di che molto s'intendono: romagnoli convertiti, tribuni pensionati, Tirtei rabboniti, garibaldini mistici, frammassoni di Vaticano, o tali. Di vili fanno incetta e di matti sì come loro: poi, col genio malefico eh' è de' nati a fare l' agente provocatore, gli uni aizzano contro gli altri, nel campo chiuso della universale ignoranza e della universale scioperataggine, servendosene come di mastini; e più bava veggono, e più ringhi odono, e più caos creano, di tanto più galluzzano e ululano, sciacalli briachi da guardine, Pelli Rosse del giornalismo venduto che campa di oscenità e sciarade, demoni fulminati dell'arte, delle lettere, dell' ideale, rinnegati apoplettici in sedia curule ustolanti al proprio « nidore di morto ». Ohimè, che nefandi e ignobili anarchici son mai codesti « sciagurati » davvero! Sì, sì, sì, Ravachol è un « delinquente », Vaillant è un « furfante », il gittar bombe non è un << gesto bello »; lo sappiamo a ·memoria; è, anzi, bestiale il doverlo dichiarare a ogni momento, tanto perchè il fannullone che si sgola a domandarcelo non BibliotecaGino Bianco

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