La Rivista Popolare - anno II - n. 6 - 1 aprile 1894

r88 LA RIVISTA POPOLARE sicurezza di sè, null'altro si può dire, perchè nulla egli dice di tutti gli argomenti che immagina di trattare. Nella conclusione soltanto si trova la ragione di questo sproloquio: egli incita l' Italia a farsi benedire dal papa, chè per incanto o per miracolo, se così ali' autore pare, termineranno i guai nostri. Frattanto noi mandiamo lui e il suo opuscolo, davvero, a... farsi benedire! - Il sommario dei signori Martini e Trevisan, è una compilazione per le· famiglie più che per le scuole. Non vi sono dentro pretensioni e nemmeno vernice di scienza e di arte, e solo lo si può lodare per la buona scelta degli esempi. Del resto è un libro quasi insignificante. - Tale non è l'operetta dell'avv. Ferriani, Madri snaturate. Si vede che l'autore, con amore e con cura assidua, ha studiato l'argomento e si è preparato alla sua trattazione. Soltanto mi permetto di osservare eh' egli vi porta, a quanto mi pare 1 molta passione e quasi una certa sentimentalità che non dovrebbero mai intorbidare la serenità dello scienziato. Ma, sopra ogni neo, è necessario applaudire a quest'opera, che inizia la propaganda contro i seviziatori dell'infanzia. -· Al prossirr.o fascicolo i cenni delle pubblicazioni recentissime di questa benemerita casa Galli. * * * Il prof. G. L. Bertolini, un egregio giovane di Lovere nel Bergamasco, mi manda un suo saggio sulle energie della storia,· e poichè egli è stato squisitamente cortese a mio riguardo, io sarò schietto e minuzioso nell'analisi del suo lavoro. Il quale, dalle linee ardite e architettoniche, ha un difetto di nascita: non è sviluppato, ed è quasi involto in un'atmosfera nebbiosa di pensieri e di forme; anzi la grave pecca di questo saggio consiste quasi tutta nelle manchevolezze dello stile e della lingua. Egli non padroneggia nè l'uno nè l'altro; scrive con una specie di affanno e con sì strani contorcimenti di pensieri e di frasi, eh' è una vera fatica durare nella lettura della sua trattazione. La quale, per il contenuto, invero, è un brillante tentativo di utilizzare, per l'interpretazione sociologica della storia, le idee fondamentali delle scienze naturali; però io lo esorto a rifare da capo questo suo lavoro, in fondo al quale germoglia un seme originalissimo di verità, dandogli organi di sviluppo relativi alla grandezza stessa dell'argomento, e principalmente curi le forme, s'ingegni di esser sempre semplice e chiaro, se no, con tutti gli studi e l'ingegno che ha, non troverà chi lo legga. Questo è il mio pensiero, ristretto nello spazio che la Rivista mi consente, e spero che l'egregio Bertolini della mia doverosa schiettezza non si adonti. Fisciano, 28 marzo 1894. C. A. ALEMAGNA. BibliotecaGino Bianco

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