La Rivista Popolare - anno II - n. 5 - 15 marzo 1894

I 54 LA RIVISTA POPOLARE del secolo venturo, 1 non cessa un solo istante di rendersi utile a questa società civile, che gli deve la nova e feconda concezione del mondo sociale. Ora egli è occupato a finire la Morale degli uomini e, frattanto, per non perder tempo, ci reg_ala la Beneficenza negativa e positiva, che l'esimia signora Sofia Fortini-Santarelli ha tradotta e l' operoso Lapi ha stampata. Il pensiero spenceriano è così chiaramente determinato, ha le sorgenti così limpide, che chi conosce i capisaldi del suo sistema può agevolmente esercitarsi a ricostruire, a proposi,to di un argomento qualsiasi, le idee e le conclusioni <lei maestro. E che il sistema spenceriano è organico ed umano, cioè ha radici forti e profonde nel terreno fisiologico e psicologico. Da ciò dipen<le la serenità obb_iettiva di lui <lavanti a tutti i pit1 discussi fenomeni ·sociali; egli redento, per virtù di magnanimo intelletto, dai gioghi delle passioni volgari e dagli adescamenti della trascendenza, è asceso a vivere in un'atmosfera, che richiede uno sviluppo speciale di organi. Così intorno a quest'opera non vi sarà, prevedo, consenso di approvazioni; molti la giudicheranno una superficiale classificazione di pregiudizi sociali. Questo dissenso nascerà, secondo me, dal. fatto che non si vuol considerare che lo Spencer non è un pensatore dei soliti, cioè dalle tendenze poetiche; è, invece, in fondo, uno scettico, nel significato scientifico della parola. Indaga l'essenziale natura dei fenomeni e la loro genesi meécanica, senza impensierirsi soverchiamente se gli uomini li trovino belli o brutti: a lui importa che la ragione e la critica li abbiano trovati veri. Per lui, a<lunque, la beneficenza è quella eh' è, e che, per sua indole, può essere_; come dovrebbe esser fatta per potersi chiamar perfetta non è cosa che gli riguarda, poi ehè non è c6mpito della scienza positiva codificare le aspirazioni all'indefinito: la metafisica in questo caso reclamereùbe i suoi privilegi. Restando, quindi, nel ristretto dominio della realtà effettiva, lo Spencer divide la beneficenza in negativa e positiva; nella prima classifica le azioni che indirettamente riescono all'altruismo, nella seconda quelle che lo hanno di mira. A base di tutto, poi, mette un ragionevole e ben inteso spirito di conservazione sociale, che, svolgendosi dall'interno all'esterno, tende ad involgere insieme l' egoismo e l' altruismo. Aspettiamo intanto che il grande filosofo, fondandosi sui principì che già conoscemmo nelle « Basi della morale » ele-vi e completi, con l'opera cui attende, l'architettonico tempio della nova scienza etica. * * * Anche Paolo Desjardins, il presidente, in Francia, della propaganda morale, dedica alla morale sociale un'operetta, che ha avuta la meritata fortuna di trovare, in Italia, una traduttrice ed un editore , 1 Riserviamo il nostro particolare giudizio intorno a questa e ad altre opinioni dell'egregio nostro collaboratore. (N. d. D.). BibliotecaGino Bianco

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