La Rivista Popolare - anno II - n. 5 - 15 marzo 1894

LA RIVISTA POPOLARE voluttuosamente con la lingua aguzza le labbra di giaguaro in amore: - Signori giurati, come potreste voi assolver costui? Egli è, si può dire, reo confesso; nulla lo scusa; ammazzò, e basta. Datemelo nelle granfie: io lo seppellirò nelle patrie galere, e salverò voi, integri cittridini, le cui vite, le cui sostanze, ecc., ècc. - Io mi guardava attorno: i miei colleghi di giurìa avevano gli occhi iniettati di sangue, la bava alla bocca, le dita rattratte, come se volessero strozzare qualcuno. Mi pa• revano carnefici in potenza, se non in atto. Rabbrividivo, e seguendoli tacito nella sala delle deliberazioni, mi turavo gli orecchi per non udire quel gorgog1ìo inarticolato di propositi da bestie feroci eh' e' ruttavano rabbiosamente dopo la colazione fatta fuori di casa; e, naturalmente, non essendo boia, davo scheda bianca. Ebbene, andate a dire a qllesti giurati, a questo presidente di Corte d'assise: - Che merito avete voi nel non essere assassini, o ladri, peggiori di quello che avete condannato testè? - Il giaguaro vi farà, potendo, arrestare; e i giudici popolari, potendo, vi accopperanno. Nè solo: ma io dico in verità che ci son molti pizzicagnoli, capi di divisione, locandieri, agenti di cambio, scioglitori emeriti di sciarade, accecatori patentati di fringuelli, maggiori in posizione ausiliaria, tenenti case di tolleranza, censori d' istituti di credito, preti liberali addetti al Ministero di pubblica istruzione, ·carabimeri smessi e guarda-portoni di case per bene, i quali applaudirebbero furiosamente il giaguaro grosso e le faine piccole, e, osando osare, darebbero :i voi ed a me di pazzo o delinquente. Io, in vece, rispondo tranquillamente a codesti infelici: - Una delle fonti dell'anarchia sta giusto lì. Di che vi lagnate? - Ma, certo, non ho mai sognato di persuaderli. A pedate, volendo, li persuaderei: viene Ravachol, o un altro, e li fa saltare per aria. Or io non dico a codest' altro infelice : -. Bravo I -· Non glielo dico (e, notisi bene, niun galantuomo gliel' ha mai detto, checchè sbraitino gli scioperati che fingono di credere a certe bombe e a certe gazzette anarchiche fabbricate nelle questure), non glielo dico, perchè io adoro i bambini biondi e innocenti; perchè io venero le mamme oneste che si logorano .la salute per tirar su la famiglia, e fanno miracoli col salario misero del marito che lavora e soffre e non sa nulla piti che lavorare e soffrire; perchè io ho un culto pe' vecchi dalla calva te:;ta tremante, dagli occhi fissi nel vuoto dell'abisso onde si sentono attratti ogni giorno più intensamente, pe' vecchietti buoni che non sanno astenersi dal lodare il tempo passato, ma non han più la BibliotecaGino Bianco

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