La Rivista Popolare - anno II - n. 4 - 1 marzo 1894

LA RIVISTA POPOLARE .99 un migliore stato civile per leggi e costumi, dovremmo tutti contemplare ammirando quella figura monumentale di cospiratore che pensa in mille modi a predicar le sue idee, che coteste idee riassume dalla storia civile di tutti i popoli, dalla voce potente di tutti i genì, che lancia nella tenebrosa atmosfera della patria dormente scritti che paiono frecce arroventate, che prepara armi, che fa piani, che diffonde procla1ni, che sflda tiranni, che chiama, incita, sprona, e che non parla o scrive soltanto, ma osa. E se anche l'animo di molti sceglie vie diverse da quelle battute da lui per dieci lustri, se anche scintillano alla mente ansiosa di n1olti nuovi sistemi e si delineano nuovi progetti di sociali edificì, non saremo noi quelli che imprecheranno all'eresia. Duolci che l'uno si volga al nord e l'altro al sud, che l'uno miri lo zenit e l'altro il nadir, chè dovremmo tutti avviarci per lo stesso calle, anche se la coscienza di questo è più -ardita, o la 1nente di quello più vasti concetti comprenda; ma pure, tanto siamo della libertà amanti, non condanneremmo n1ai chi anche per le azzurre vie dei sogni si elevasse, purchè il nemico non si perdesse d'occhio mai, purchè la meta fosse sempre quella, purchè fosse comune il concetto morale. Siamo divisi e dispersi e ribelli a noi stessi, sovente ribelli al fine. Erria1no come figliuoli prodighi che non sentono più la voce del padre. Ci chiudiamo nel tempio delle nostre adorazioni, spesso vuote~ e non ascoltiamo le voci che vengono dalla vita di fuori. O le ascoltiamo tutte, ad una ad una, senza indirizzo, a caso. E avremmo dovuto formare, secondo il pensiero suo, la grande unità sociale in erribrion~ l Avremmo dovuto essere una famiglia di tribuni e di militi! E la nostra parola o si per'de nella monotonia, o si sbizzarrisce in mille contraddizioni. Dovremmo costituire la fratellanza umana e ci guarBiblioteca Gìr:10 Bi<?nco

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