La Rivista Popolare - anno II - n. 4 - 1 marzo 1894

124 LA RIVISTA POPOLAH.E L'ORGANIZZAZIODNEEIFERROVIERI PLATONE, L'organizzazione deiferrovieri ( a cura del giornale La lotta di classe). E. GUÉRARD, Sul movùnento deiferrovieri francesi, traduzione di PLATONE (a cura della Sezione Regionale Toscana del Partito socialista). Sono <lue ottime pubblicazioni che l'una l'altra si completano e che dimostrano con prove cii fatto i resultati veramente efficaci ot tenuti dai ferrovieri colle loro potentissime org~nizzazioni ch'essi hanno impiantato, e negli Stati Uniti, e in Inghilterra, e in Francia, e ormai - malgrado certe deplorevolissime divisioni - anche in Italia per tener testa e resistere alle sfruttatrici Compagnie esercenti senza intelletto, senza coscienza e senza cuore, che pur troppo ovunque - pit1 o meno - sono spalleggiate da governi che sembra non abbiano alcun concetto di dovere sociale. Dove non si può convenire coll'amico scrittore del primo opuscolo è quand'egli quasi quasi rimprovera a noialtri repubblicani - preoccupati dai traslochi e dai licenziamenti che s'infliggevano dalle Compagnie ferroviarie agli agenti ribelli ai loro voleri, allo scopo di metterli fuori di combattimento - d'aver proposto per mezzo dell'on. Antonio Maffi al Congresso operaio delle Società operaie affratellate del I 889 a Napoli, la fondazione di un Comitato di difesa dei ferrovieri il quale doveva coprirli nelle battaglie di avamposti. E la ragione ce la dà lo stesso opuscolo del Guérard che l' arnie o Platone ha tradotto. La direzione del movimento ferroviario che in Francia dopo il fallito sciopero del I 891 per difendersi dai traslochi e dai licenziamenti si dovette affidare ad estranei - ferrovieri licenziati, è vero, ma comunque estranei alla classe in attività di servizio - decisione che diede così buoni effetti da portare le ammissioni dei soci alla Sezione ferroviaria della Camera Sindacale, da 32 al giorno che erano nel I 892 a SS e più al giorno che sono oggi, e prepararli, come dice il Guérard, a delle vittorie, mostra che noialtri repubblicani proponendo l'istituzione del Comitato di difesa non era certo di spirito pratico che mancavamo. Tutto sta, se ne convinca l'egregio amico Platone, a sceglier bene - o nella classe o fuori della classe - gli uomini che devono dirigere. Non tntti, pur troppo, hanno le virtù civiche e la costanza nei propositi del carissimo Cesare Pozzo (Platone); non tutti sono come lui e come altri ben noti compagni suoi delle valorosissime Società dei Macchinisti e fuochisti, dell'Unione Ferrovieri e del Fascio, i quali non si lasciano mettere i piedi sul collo da nessuno; e l'uomo pur troppo bisogna prenderlo com'è, con tutti i suoi egoismi ed i suoi vizi, non come dovrebbe essere, e come tutti buoni vorrebbero, colle sole· virtù. Tutto sta, torniamo a ripeterlo, nello scegliere bene, e non lasciarsi sfruttare nemmeno dai propri avvocat,i difensori, colla toga o no. GIORGIO. BibliotecaGino Bianco

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