114 LA RIVISTA POPOLARE dove ancora è tenuto « con affetto cli padre », abbatte porte e cancelli, atterra altari, e affacciandosi minaccioso, con lo scherno che in bocca famelica diventa crudele, chiede a' patrizi venerandi, a' secolari custodi, a' depositari del potere da troppo tempo irresponsabili: - Signori, a che giuoco si giuoca? - Brutalmente (libero all'onesto e arguto borghese di barzellettar sin che gli pare su questo avverbio), la questione sociale dell'oggi sta tutta lì. E qual' è mai l' imbecille che possa dar torto al popolo ? Ahimè, molti, pur troppo. Gli clànno torto quanti costituiscono le così dette « classi dirigenti», goffa denominazione di cosa anco più goffa e odiosa. Perocchè, con tutto l' infinito numero di franchigie e di libertà d'ogni razza e d'ogni colore, che, dicono, noi abbiamo; nonostante tutte quelle variazioni che si ricamano con sì amena sfacciataggine, 0gni giorno, su le coloni1e delle gazzette borghesi (e quale non è ?), come dentro le aule parlamentari, intorno alla libertà di parola, di riunione, di stampa e di credenze, intorno alla ripartizione coscienziosa degli oneri, intorno alla eguaglianza dei diritti dell' uomo, e chi più n' ha più ne metta; la verità notoria e palmare è, che la legge, notisi bene, la legge, per quanto lo far.eia di straforo, indirettamente, come vergognandosene, e qua e là contraddicendosi, ricorrendo alla perifrasi, alla reticenza, imp2ppinandosi a volte peggio di una collegiale, la legge, dicevo, riconosce e sancisce la differenza delle << classi sociali », soprattutto là dove maternamente non vorrebbe (e paternamente, intanto, punisce) che si odiassero tra loro. Tal quale, come nel pit1 bel fiorire del medio evo, che i libri di testo insegnano a' nostri ragazzi finito e sepolto da un pezzo. Ma, se non altro, le << classi dirigenti .. di allora non aveva.no l' ipocrisia di atteggiarsi a liberali. Si dicevano quel che erano: la forza. Stat pro rationt voluntas. A codesta patina farisaica di liberalismo, in realtà, si è venuta riducendo a mano a mano pressochè tutta l'opera della massima tra le ·rivoluzioni sociali, cioè la francese : ed è molto edificante il seguire via via il processo di elegante e fiorita diffamazione intentato a' fatti e agli uomini di quella rivoluzione da' << ben pensanti » del secolo che sta per morire. Gli << uomini d'ordine» del secolo XIX hanno un po' trattato la Rivoluzione Francese, come i gesuiti papa Ganganelli e l'Austria il duchino di Reichstadt. Sta bene, dice J acques Bonhomme; ne faremo un' altra. BibliotecaGino Bianco
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