La Rivista Popolare - anno II - n. 4 - 1 marzo 1894

106 LA RIVISTA POPOLARE mente negativa. « Potrà arrivare il n1on1ento, egli afferma, nel quale sia dover nostro cooperare con essi in modo positivo » • È una giusta e franca risposta al partito dei lavoratori italiani, che, anche recentemente da parte di un centro importante ripeteva ch'essi aspirano all'unione e all'organizzazione, ma solo del partito stesso; è una giusta risposta all'atteggiamento riluttante a concordia del partito socialista; è una rettificazione saggia delle deplorevoli' dichiarazioni esclusiviste fatte al Congresso di Reggio. Ma l' Engels continua, è vero, diffidando dell'opera e e delle promesse dei repubblicani; e in questo egli giudica troppo assolutamente. Vi hanno repubblicani e repubblicani, in Italia e fuori; in Italia, più assai che in Francia e in Ispagna, v' hanno repubblicani che nelle idee e negli atti sono per lo meno atditi quanto i socialisti. Non bisogna certamente, guardando le cose da Londra, giudicare solo il manipolo parlamentare dell'Estrema Sinistra, nel quale alcuni fluttuano soventi, e non si sono ancora staccati dagli ultimi baci della Circe monarchica. I repubblicani 'd'Italia hanno innanzi a sè il tipo onde eran foggiati i repubblicani del '49 in Rorna. L' Engels avverte che i socialisti sono tenuti a sostenere ogni 1novimento popolare reale., a non sacrificare invano il loro nucleo appena forn1ato, e a non lasciarsi decimare in isterili sommosse locali . .Ma se il movimento è nazionale, egli dice, i socialisti non staranno nascosti, e parteciperanno, come partito indipendente, alleato per il monzento ai radicali e repubblicani, , ma da essi distinto. Non sarà per essi che una tappa guadagnata, una nuova base di operazione per conquiste ulteriori. E così sarà, illustre uomo, anche per i repubblicani che la pensano come noi, e non sono pochi e vieppiù BibliotecaGino Bianco

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