La Rivista Popolare - anno II - n. 3 - 15 febbraio 1894

LA RIVISTA POPOLARE questa massima, cadrà ogni discussione; n1a poichè tale massima in realtà non ha valso per le Marche e le al tre provincie pontificie, è ben chiaro che anche per gli ex-feudi della Sicilia si dovrà stabilire che gli usi civici non possano essere aboliti e prescritti senza con1penso, ma debbansi riguardare, n1algrado il silenzio di alcuni anni, ancora in vigore. E allora, dovendoli disciplinare, converrà, dopo questa non breve nè inutile esperienza, vedere se sia il caso di mantenerli come sono, o di scioglierli, oppure di regolarli diversamente. E se l'ese1npio degli altri popoli serve, si potrà anche esaminare se la legge irlandese del 188 1, che è una vera censuazione o enfiteusi forzosa, si possa applicare a questa situazione che per ragioni storiche e giuridiche non manca di riavvicinan1enti con quella che Gladstone avviò in Irlanda a una soluzione. Per concludere: in poche circostanze, come nella presente, il legislatore trova nella storia e nei precedenti legislativi tali eloquenti e fondate ragioni per intervenire nella questione, per ricondurre l'esercizio di un diritto entro i suoi confini, per sorreggere l'altro diritto più debole nell'aspra battaglia che l'ha sopraffatto, ed infine per escogitare una soluzione che anche la storia e il diritto passato, per non dire altro, rendono legittima e doverosa. G. SALVIOLI. BibliotecaGino Bianco

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