82 LA RIVISTA POPOLARE Così gli arbitrii si perpetreranno ancora per n1olto tempo, e dalla con1une acquiescenza il Governo trarrà pretesto e forza a continuare nel suo metodo illegale e delittuoso. Ma, con1e dicemmo, non noi soli pensian10 così. Si sa bene che noi sian10, a giudizio degli avversari, esagerati se non pure folli. Ma il nostro giudizio è confern1ato aa quello d'uomini te1nperati e di giornali n1oderatissimi. Ma ogni dì leggiamo proteste solenni, da quelle generose del1' Ordine degli Avvocati di Palermo a quelle pur generose degli studenti di Niessina per l'arrestato lor fratello Lo Sardo. Noi v~diamo che anche, sebbene un po' tardi, e sebbene tuttora i1npacciati da pregiudizi sociali, uomini della ricca borghesia di Sicilia si destano (sebbene alcuni solo a proporre la diffusione del catechismo); e ieri l'altro a Catania il barone Spitalieri, in un'adunanza di altri baroni e di con1mendatori e cavalieri, lamentò che per trent'anni consecutivi tutti i Governi hanno danneggiato gli interessi siciliani. Ora, per epilogo, dopo le repressioni sanguinose le condanne feroci. Un altro decreto, dopo quello che ha soppresso tutte le associazioni (perfino i 1nagazzini cooperativi di consutno ), salvo i clubs dei nobili, vere bische da giuoco, dopo quello che ha soppresso il Siciliano, sopprime l'innocuo Aniico del Popolo. A che coteste soppressioni graduali? Non è, non è neppur degno di n1ilitari; si sopprima tutta la stampa I Po_co fa ho udito un energico cittadino che diceva esser troppo debole il sotto-dittatore Morra: si sopprima tutto, fuorchè chi' grida viva a Crispi. E anche una parte di cotestoro; non gridavano viva Crispi e il re ed anche la regina molti di quelli che furon trucidati? Il senatore Pierantoni scrive nella Nuova Rassegna: « • • . • ma lo scempio della giustizia non otterrà perBibliotecaGino Bianco
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