74 LA RIVISTA POPOLARE palmente, e spesso esclusivan1ente, si nutrono di soli vegetali. E di questi fanno un uso nettamente diverso nelle varie regioni d' Italia. Cioè il n1ais nelle su~ varie forme è il precipuo alimento di tutto il proletariato, eccetto nella ultima parte meridionale e nelle isole, dove il cibo prevalente è fatto da grano, erbaggi, frutta e legu1ni. E per quanto incredibile, per altrettanto è vero che popolazioni umane, specialmente nell'Italia centrale, spartono coi n1aiali il cibo di ghiande. E sebbene sia così estesa la coltura della vite, pure son molti, in certe regioni circa la n1età, i co1nuni dove l'acqua soltanto è il ristoro della fatica estenuante sotto la sferza del nostro sole. Si aggiunga che la povera gente del valore nutritivo dei diversi cibi non sa nulla, e, fra tante cose inutili, nulla le se n'insegna a scuola; lo rnisura quindi dal peso e dal volume; onde le dilatazioni e gli altri malanni che vengono alle pareti dello stomaco e dell' intestino, e le conseguenti malattie della digestione che in tanta miseria non si sa come curare e rendono quindi anche più difficile, e pit1 scarso, l'assorbimento delle già non bastevoli sostanze nutrfrive. E ·si aggiunga che la preparazione del vitto, la quale può così bene migliorarne la digeribilità, vien fatta con la ignoranza che non sa trar profitto da quello che è concesso n1angiare, e con tutte le strettezze che talvolta negano e sovente dànno in iscarsa misura anche il sale, un condimeqto che natt1ra offre gratuito e il fisco usurpa con la più iniqua delle tasse, la quale peggio colpisce i miserabili che, nutrendosi a preferenza di cibi vegetali, hanno per legge fisiologica più bisogno di ingerire del sale. Quanto alla divisione dei pasti, l'operaio medio del Voit n1angia a n1ezzodì solo la metà circa di tutto il vitto BibliotecaGino Bianco
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