La Rivista Popolare - anno II - n. 2 - 1 febbraio 1894

LA RIVISTA POPOLARE * * * E dopo lo stato d'assedio in Sicilia e in Lunigiana, che ormai se non decretato certo di fatto è esteso alquanto a tutta Italia - l'ultima circolare contro la stampa informi - era naturale si proclamasse anche quello di Montecitorio. · E infatti con un semplicissimo decreto reale - il Governo a colpi di decreti reali è UN.aprivativa tutta crispina - i signori deputati sono stati rimandati a casa come tanti inutili servitori. Dal momento che al paese il nuovo strappo allo Statuto giurato da tutti i poteri, pare non abbia prodotto nè caldo nè freddo, noi ci permetteremo di meravigliarci soltanto che l'on. Crispi, dominando la sua energia di ferro, non abbia preso pel colletto Imbriani, Bovio, CoJajanni e Cavallotti, montagnardi incomodi, e non li abuia mandati a far compagnia al lç>ro collega De Felice. * * * Ma n0n finiscono qui le pruove dell'alto intelletto di Francesco Crispi. Una questione molto grave preoccupava tutti gli uomini di finanza, la questione del danaro. Ebbene, egli ha provveduto anche a quella. Con un altro semplicissimo decreto reale - assolutamente il decreto reale è l'uovo di Brunellesco applicato all'architettura politicaeconomica - egli l1a fatto tirare al torchio 125 altri milioni di cartam0nelq a henefìcio della Banca d'Italia e dei Banchi di Napoli e Sicilia, e la quistione che trmto preoccupava è .stata subito risolta, mercè una subitanea inflazione. La Stifa:1ei può dunque liberamente far mobilizzare nei suoi dispacci tutte le Croci bianche, russ.e, verdi e turchine <l'Italia, chè ormai le nostre Banche e il nostro credito son salvi, e se la rendita continuasse aribassare e il cambio a<l alzarsi, con decreti rea.li l'attuale presidente del Consiglio metterà al posto anche loro. Così fanno i nostri vecchi grandi uomini che il buon Dio conservi per un pezzo alla Monarchia. E non importa se dimenticano quello che han già detto alla Camera, specialmente Saracco e Sonnino. Chi abbandonò i propri principì deve aver per corona uomini che abbandonino le proprie opinioni. * * * Il Governo francese, sconfessando così il triste verdetto dei giurati di Angouleme sui fatti di Aigues-Mortes, ha versati i 420,000 franchi in oro che aveva stabilito col ministro Benedetto Brin di pagare come dovuti alle vittime, quando fu dichiarato chiuso l' incidente. I giornali misogalli che avevano dato ad intendere ai lettori che il Governo francese non avrebbe per colmo di derisione_ mantenuta nemmeno quella promessa, i giornali pagati da Crispi del suo, sono usciti dai gangheri. Ce ne dispiace assai. BiblioteeaGino !3ia11co ""

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