La Rivista Popolare - anno II - n. 2 - 1 febbraio 1894

LA RIVISTA POPOLARE In Francia, il Verga ed il Capuana sarebbero ricchi ed onorati e la loro produzione letteraria girerebbe il mondo spandendo sempre piL1 la fama degli autori; qui in Italia, non so se vivano dei proventi letterari, ma questo so di certo che, tranne pochi, non trovano nemmeno chi li legga e si faccia-, un vanto del loro nome di fronte agli stranieri, i quali gran genii da contrapporre ai nostri modesti lavoratori non hanno presentemente. Io non voglio invescarmi nelht discussione della miglior forma e qualità di novella, nè impelagarmi nella critica delle varie scuole letterarie moderne, la torre piL1alta dell'altissima Babele, eh' è il nostro tempo. In certi periodi di confusione, nei quali p~re che un dottor Ox voglia sperimentare il grado di resistenza atmosferica dei cervelli degli uomini, la discussione non fa che accrescere la turbolenza delle opinioni ed aumentare le scissioni; e però stimo più utile e prudente lasciar da parte, mentre piove e le vie sono infangate e lubriche, le vesti elegan~i delle discussioni estetiche. Starei quasi per dire, anzi, se la mia voce non fosse così fioca che nessun la sente : proviamo a scaramucciare meno di parole ed a produrre di più, meno di critica e più di arte. Vedi~mo un po' che cosa ne riesce. Seguace, mi pare, cli questo consiglio è Luigi Capuana. Egli afferma i suoi principii artistici e mostra i suoi metodi con le opere più che con le 'parole; ed i fatti, se non mi sbaglio, debbono avere una efficacia reale incomparabilmente più grande delle disputazioni. « Le appassionate » e « Le paesane » ci guidano attraverso a tutta la produzione novellistica del Capuana, una vigorosa vegetazione, nella quale, pregio singolare, per me, è la coerenza di concepimento e di esecuzione, che arriva fino alla rigidezza di un metodo dommatico. Pare che la materia varia e diversa sia gettata a fondersi in un'unica forma ad un sol grado di colore, donde escono poi lavori di una perfezione di getto mirabile. Forse, anzi, ciò cagiona una specie di monotonia; a lungo andare, dopo dieci o dodici di. queste novelle, la inflessibilità del metodo, stanca i vostri occhi e la vostra mente, come la veduta cotidiana di un bel paesaggio. Sarebbe scaltrezza artistica da encomiare se l'autore, deviando ogni tanto i raggi del suo centro di pensieri, portasse un poco di varietà nelle sue raccolte. Tranne ciò, io ammiro ogni cosa in queste novelle. La prudente resistenza eh' egli fa alla degenerazione del metodo psicologico in una specie di minuta anatomia, che tocca quasi i confini della tebaide del misticismo scientifico, le basse realtà della vita vedute dal loro lato BibliotecaGino Bianco

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