34 LA RIVISTA POPOLARE Io penso che noi sian10 corsi cent'anni dietro agli errori ed alle vanità, e per una che ne abbiamo i1nbroccata, dieci ne abbian10 sbagliate ; ci son n1ancate la logica e_la coerenza. La nostra età è vissuta di esaltazione mentale, e n1uore di deliriu1n tremens; con1e ubbriachi noi sian10 andati barcollando tra il vero e il falso, scusando la nostra colpevole e vile titubanza con vaniloquii cui pomposamente abbian10 dato il nome di séienza. Il nostro secolo, per me, è stato una lunga malattia dello spirito umano, al quale la scossa elettrica troppo forte del 1789 ha cagionato un'alterazione del sistema nervoso. L,umanità, adunque, ha bisogno di una, regolata cura idroterapica~ della doccia. Parrà forse un luogo comune, ma io 1ni ostino a ripetere che al secolo XIX è mancato il suo orientarnento; esso mi pare un bolide che cade nel vuoto per la legge di gravità, senza che una mano sapiente l'abbia indirizzato ad un segno visibile. - Neghi tu il progresso, sconfessi la legge di evoluzione? - Mai più! Poche verità sti1no stabilmente dimostrate; fra queste, la n1etamorfosi della sostanza e delle cose. Ma metto tra i fattori principali dell'evoluz(one l'azione dei singoli e dei n1ultipli, onde un evo può, provvisoria1nente, riuscire quasi un regresso esteriore rispetto agli altri che lo precedettero; dentro di esso frattanto fern1enta e n1atura lo spirito guidatore della civiltà. Tale giudico la nostra epoca. Spostati in un centro nuovo dalla rivoluzione del 17 89, noi aLbian10 creata una società civile nelle vene della quale circola il n1iglior sangue di quella, senza badare che quel grande avvenimento umano portava nel suo organismo il bacillo implacabile della tisi; non fu, co1ne nel pri1no bollore parve, una redenzione sociale, fu la sostituzione di uno stato ad un altro; con essa una classe fondò il suo imperio asservendo tutte le altre. BibliotecaGino Bianco
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