LA RIVISTA POPOLARE 47 risce l' intero paese, e addolora l'animo di quanti son cittadini onesti e buoni. La reazione contro la libertà del pensiero ha questo scopo. I nostri politicanti, che dominano, sanno bene che siamo alle ultime scene della tragicomr-nedia. Oggi, mentre le cose vanno di male in peggio, 1nentre si vorrebbe tutto accentrare. nelle mani del potere esecutivo, pretendere che gli atti del Governo siano chiari e aperti, e vengano discussi alla luce del sole, è per la stampa ufficiosa un delitto. Cotesto controllo annoia. Cotesto potere che hanno i giornali e che aumenta sempre, bisogna diminuirlo. Il Tocqueville dice che agli Stati Uniti è a,ssioma della scienza politica, che il solo 11!ezzodi neutralizzare gli effetti dei giornali è quello di moltiplicarne il numero. Qui invece i compiacenti magistrati tentano, con fior di senno, .fare il contrario. E testè una circolare del guardasigilli li incoraggiava ai sequestri. Arrogi alle violazioni della libertà del pensiero le violazioni delle altre libertà civili. Mentre Rapisardi scrive a · Cavallotti: « Ci hanno messo la museruola come ai tempi beati del Maniscalco » , l' on. Colajanni, in una lettera alla Tribuna, pubblicata il 2 6 corrente, descrive, in parte, il modo onde si calpesta in Sicilia la libertà individuale e la libertà di riunione, sino alla ferocia e sino al ridicolo. Mancano solo le lettere de cachet. Gli arresti della redazione del Siciliano son0 l'estremo affronto alla libertà di sta1npa. Ma dove la ~pada imperi, questo ed altro avverrà I I generali non possono aver letto in caserma il Carrara o il Mittermaier, e sanno di diritto con1e io so di sanscrito. Non sappiamo davvero come 1nanifestare il nostro sdegno per la supina rassegnazione dei più innanzi al tristo spettacolo di cotesta ridda di arbitri e di violenze. No, \ Biblioteca Gino Bianco
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