LA RIVISTA POPOLARE 25 ~a i 2 5 illustri ultimi arrivati sono pieni di dubbii più ancora: hanno idee meno chiare forse per l'età, anzi alcuni di essi, come specialmente lo Zola e anche il De Amicis, pare non abbian capita la domanda. Infatti lo Zola risponde: Io sono un èvoluzionista e non credo al progresso che mercè lo • sviluppo normale dell'umanità, attraverso le fasi fisiche e storiche che ella percorre. Le rivoluzioni non sono che crisi, le quali possono affrettare o ritardare la marcia in avanti. Ma, nonostante, i secoli segnano il viaggio dei popoli verso il popolo unico. Il De Amicis canta un piccolo inno lllla libertà; con essa sqlo si avranno degli uomini e dei cittadini risoluti. Essa è fatta per gli uomini d'azione, per un popolo vivace e laborioso; invece le organizzazioni disciplinate e metodiche sono fatte per i monaci, per i soldati, per 1 salariati. . Il Graf e il Corradino sono per l'organizzazione disciplinata. Il Molinari dice che questa escirà necessariamente, per virtù della_ legge naturale dell' eccnomia delle forze, da un'organizzazione spontanea e libera. \ • Anatolio Leroy-Beaulieu si dichiara, come sempre, per la libertà. L'arte senza libertà non si spande e non germoglia; e così la vita civile. Paolo Verlain, invece, vuole un'organizzazione disciplinata in attesa che l'organizzazione libera sia possibile, sebbene questa gli paia un sogno. Egli in politica sta con De Maistre, non essendo realizzabile ancora il sogno di Bakounine. E così le opinioni dividonsi e intrecciansi e contraddiconsi. Bisogna però notare che la scelta fatta dall' Ermitage fu assai parziale. Con le debite eccezioni, la maggioranza degli scrittori interrogati non appartiene nè al partito repubblicano nè al socialista nè all'·anarchico; i piì1, fra quelli italiani, s'adattano al sistema monarchico, che non è certo nè il sistema dell'assoluta libertà, nè quello del socialismo, e quindi le loro risposte sono, più che altro, risposte di lettera.ti ed artisti, e ben poco di uomini politici e di sociologi. Y. I LIBRI NUOVI Rassegna della quindicina. Prefazione - R. SoNZ0GN0: I fiori del male, E. Sonzogno, Milano .- V. GIACHI: Un viaggio immaginario in Roma antica, Lapi, Città di Castello - G. PISA: Versioni poetiche, Dumolard, Milano. I lettori culti e le lettrici vezzose della Rivista popolare troveranno, a questo posto, una breve ed umile rassegna critica dei libri nuovi. B1bliòtecaGinoBianco ~
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