LA RIVISTA POPOLARE 23 scrittore non esplicò precisamente i sistemi collettivistici cui accennai, e criticò ristrettamente Mazzini. Alla sua volta il Minuti, esagerando forse i concetti dell'avversario, e scambiandolo quasi per comunista, finì coll'aver ragione o col darsela. Ma dopo tutto ciò, dopo le nostre varie interpretazioni, quel povero Patto che abbiamo già tutti abbandonato sì poco degnamente, era egli sì o no liberale dav~ero, avrebbe egli potuto contener nel suo grembo repubblicani liberisti più o meno, o più o meno collettivisti? Io sono più ancora COJ?.Vintoche sì; e lo devo a quella maggiore riflessione cui mi ha tratto il Minuti con la sua polemica, nella quale parmi ch'egli abbia smarrito per via l'argomento, pensoso anzi tutto di far rilevare le pretese o sognate mie contraddizioni. A. FRATTI. IL SOLE DELL'AVVENIRE 1 O Sol novo, che i mzserz invocano, o bell'alba, alba di vera luce, o di tutti i popoli era di libertà, novissim' era, noi, forse, no, chè tenebra densa troppo ci avvolge e ci travia, (oh noi tristi!) ma i pargoli nostri, cui l'odio, immane odio, nutria, ma questi, cui ne l'anima la nostra derelitta anima freme, ma questi, cui ne !'orride vigilie t'insegnammo unica Speme, 1 Tutti, repubblicani e socialisti, augurano che davvero sorga. il sole della libertà e della giustizia, e scaldi le morte membra della patria. Noi ben volontieri pubblichiamo i versi del valentissimo giovine poeta socialista, come già facemmo anche nel numero scorso, e ciò sia esempio e segno, non di confusione, ma di concordia verso il fine che brilla della stessa luce per noi e per quanti mir~no alla redenz10ne morale e sociale dei lavoratori. (N. d. D.). BibliotecaGinoBianco
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