La Rivista Popolare - anno II - n. 1 - 15 gennaio 1894

18 LA RIVISTA POPOLARE Il Fogazzaro scrive: « non intendiamo anzitutto di soffrire che la grande idea della evoluzione venga abbandonata, quasi con disprezzo, · ad una filosofia materialista che , non avendo il minimo diritto sopra di essa, la impugna come un'arma contro il nostro stesso ideale» (pag. 96). Ragion logica vuole, dunque, che la teoria della Evoluzione deve essere. sostenuta dagli ortodossi!! ... E più oltre: « Noi non intendiamo che la rappresentazione artistica dei concetti morali più rispondenti all'idea cristiana sia rispettata soltanto come una fedeltà onorevole al passato » (pag. cit.). Si può essere più modesti nelle proprie domande? Qui sarebbe finito il mio assunto se il Fogazzaro, al pari di tutti gli scrittori ostinatamente ortodossi, non avesse imputato il disordine organico sociale (pag. I oo) alla perdita della legge suprema del!' ordine morale. Il quale ordine morale io non so se veramente potrà ritornare in fiore, conciliando le verità scientifiche con la ortodossia cattolica, perchè, forse: diis extinctis, Deoque, successi! humanitas. Nè io ricorderò al Fogazzaro la chiusa del libro del Gruppe, 1 non la apostrofe di Schopenhauer contro il Kant e seguaci, non le parole di Luigi Feuerbach contro la filosofia speculativa, non gli aurei libri del Growe, 2 del Faraday, 3 del Baumgartner, '4- del Blichner, 5 del Secchi, 6 aurei libri per tutti, ma specialmente per lui che sogna ancora la forza al di fuori della materia. Non gli ricorderò che lo Agassiz, molto tempo prima di lui, tentava, sotto altre parvenze, la sognata conciliazione, nè che dopo Lamark ( I 809-18 I 5) è impossibile, sulla teoria della creazione, tornare indietro, come non è possibile dimenticare che, fino dal 1855, lo Spencer, appoggiandosi al Darwin, dava al mondo scientifico una teoria nuova dello spirito che il Fogazzaro nell'ordine polemico mostra di non conoscere o di voler dimen ticare. E nemmeno l'autore è stato originale nelle sue argomentazioni. Molto tempo prima di lui, il Lotze, il Virchow, il Fichte di Tubingen, in nome della conciliazione tra la scienza e la fede, poterono sballarne di marchiane. E nè la fede, nè la scienza fecero, mercè loro, un passo verso la meta sospirata. Ma le verità scientifiche, si dice, sono sconsolanti. Ma, forse, che la verità per essere tale deve deliziare le anime nostre ? E contro il tabula rasa del Descartes, che informa tutta la filosofia sperimentale de' gior.ni nostri, vogliono insorgere gli scrittori, i quali, come il nostro Fogazzaro, intendono di serbarsi fedeli, a modo loro, al dogma, accogliendo le verità scientifiche, patrimonio della età presente. 1 Gegenwart und Zuku11Jt der Philosophie in Deutschland. Berlin, 1855. ' 2 Sul!' azione r.1ciproca delle forze di natura. 3 La circolazione delle forze fisiche. 4 Sulla conservazione della forza. 5 Forza e materia. 6 L'unità delle forze .fisic!te. BibliotecaGino Bianco

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