La Rivista Popolare - anno II - n. 1 - 15 gennaio 1894

LA RIVISTA POPOLARE tamento. Ma ci va. Anzi, esige la scuola e ormai non vuol farne senza. Ormai ha capito che nel sistema oggi più diffuso de' Gqverni rappresentativi, i deputati soltanto sono quelli che fanno le leggi, e che i miglioramenti sociali dipendono, in g1:an parte, dalle leggi stesse. - Preme dunque a ogni classe di cittadini di eleggere il maggior numero possibile di deputati. E siccorne non può esercitarsi il diritto di voto senza possedere un certo grado d'istruzione, anche gli operai e i giornalieri cercano ahneno le scuole prime. . . . Tutte le grandi associazioni socialistiche si valgono dell'alfabeto, co1ne di un'arma di combattimento. Le Trades' Union in Inghilterra proclamarono più volte dj n1irare a una trasfonnazione del Parlamento, acciocchè esso intenda e faccia trionfare i bisogni del popolo. - L'impulso è dato da gran tempo - il movin1ento è fatale .... Non si torna più indietro. - Altro che serrare le scuole esistenti, caro signor capitano! - Il maestrino biondo gongolava dalla gioia; io dissi più volte; Benissimo l - Ma il capitano non si diede per vinto ; si tirò il cappello sugli occhi, tolse di saccoccia un sigaro di· virginia accendendolo violentemente ed uscì sbattendo forte l'imposta e gridando: La pioggia è cessata. Salute ai rivoluzionarii ! - Spalancati i battenti della porta ci facemmo tutti sul1' uscio. La pioggia era cessata. Tra le nubi nere e biancastre veleggianti in alto, sospinte rapidan1ente da un ' gagliardo vento di levante, appariva qua e là il cielo azzurro, mentre la luna nel suo terzo quarto era uscita tutta a diffondere la sua luce sulle piante cupe, sgocciolanti, e sull'acqua piovana che scorreva ancora in rigagnoli lungo la strada scintillando come argento sotto l'improvviso chiarore. - Il bottegaio ci ricondusse il calesse, e partimmo senza perder tempo . . . . . Passarono dieci anni da quel giorno fino ad oggi; - il Panaro fu ricondotto nel suo letto, la zattera al tempo dell'acqua non galleggia più sul piccolo pelago della scuola da noi conosciuta . . . . Ma le 1nisere condizioni di quei 1uoghi e di quegli abitanti sono, in generale, le rnedesime. Biblioteca Gino Bianco

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