•. LA RIVISTA POPOLARE 13 giare meglio di noi? E non basta a ciò quello che rubano al padrone? I contadini sono signori in confronto di noi possidenti; siamo noi che li manteniamo, piova, nevichi o tempesti; tutti i danni delle matte stagioni o delle tasse insopportabili, li sentiamo noi ... E se qualcuno osservava che egli intanto - e tutti gli altri più o meno agiati come lui e non spenderecci - non doveva fare queste lamentanze, giacchè ogni anno egli aumentava il suo patrimonio tre o quattro volte più di quanto un frutto normale sul capitale aYrebbe consentito, egli, stralunando gli occhi, gridava: Oh che la me li fa lei dunque i conti di cassa? E i miei due figliuoli non dovranno dunque ereditare il mio patrimonio? E se dovranno spartirselo un giorno, non avrò io cura di consegnarglielo raddoppiato? E se talvolta - con1e p. e. accadde al nostro direttore scolastico - gli si diceva che il di più va dato in larga misura a chi non ne ha,· egli "ricorreva ad un argomento ad hominem. - E cominci dunque Ella, signor Direttore colendissimo, a levare ogni anno 2 oo lire sul suo stipendio per darle alla marmaglia. - Notate che il direttore godeva il lauto stipendio di 900 lire annue l Il ritratto che io ho qui abbozzato del nostro capitano farà comprendere abbastanza il perchè noi rispondemmo con monosil13:bi scherzevoli alla sua comica apostrofe. Lo conoscevamo da un pezzo il n6str' uomo. Egli era uno di que' tanti che in graz_ia dell'aforisma: A lavare la testa all'asino ci si rimette ranno e sapone, hanno acquistato il diritto di parlare come vogliono, senza l\incomodo della discussione. III. Ma improvvisamente .si spalancò la porta d'ingresso e quasi avvolto in un oceano di luce, sotto il bagliore di un gran lampo e lo scoppio di un fulmine, si gettò dentro un uomo ·che sgocciolava acqua da tutto il corpo come l'ombrello di un merciaio ambulante. Era il giovane maestro della villa più vicina: alto, snello, biondo, di carnagione rosea, con occhi cerulei eviBiblioteca Gir.10 Bipnco
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