IO LA RIVISTA POPOLARE gli o ... Ah l quale vergogna! Io mat.ta ~ n1a che cosa p~n; seranno di n1e le 111iescolare, le fan11ghe della parrocchia. « Via, via... non c' è da disperarsi. Ella faccia il suo dovere e non pensi ad altro. - Le cose che si sentono a dire sono inesatte spesso. Io medesin10 parlerò col signor Arciprete ... A rivederla, signora Rosaspina; non s' in- .co1nodi ·a venire in paese. Verrò io a visitare la scuola, ed allora parleretno con n1aggiore comodità. Adesso non c' è ten1po da perdere. La pioggia ci sta sopra». - E sferzò il cavallo. - Vede, soggiunse il Direttore, quella là è una 1naestrina che sa il fatto suo, ma è un piccolo 111ongibello. Nonditneno è pur vero che i parroci, in campagna, fanno in generale il viso dell' anni alla scuola, e che i ragazzi non ci vanno più, se essi la osteggiano apertamente. Le nubi nere intanto solcate da spessi lampi che accendevano l'aria cupa accompagnati dal tuono, si allargavano, si allungavano sull'orizzonte·: pareva quasi che raggiungendoci facessero ogni sforzo per sopravvanzarci. Già tutta la campagna intorno stonniva sinistramente sotto un vento impetuoso e caldo: un odore nauseante d'ozono si diffondeva da per tutto: il cavallo allungava il collo e aspirava a larghe narici il profumo acuto delle piaJ:?.te e dei fiori, che all'avvicinarsi della pioggia si spandeva per l'aria: le rondini volteggiavano mute e volavano terra terra, cercando un ripa.ro tra le siepi e gli arbusti. « Il temporale, il temporale l disse il Direttore; per fortuna ecco là a pochi passi la bottega della villa. Fermiamoci. - E svoltata una viottola, arrivammo alla bottega e scendemmo, mentre cascavano rumorosamente le prime larghe goccie della pioggia che cominciava ad imperversare. Due misere stanzuccie dalle pareti nude, chiazzate da grandi macchie cenerognole che svelavano una umidità permanente, formavano la povera bottega del villaggio. Nella prima, ritto in piedi, tra il sucido banco di abete e una vecchia scansia, contenente alcune bottiglie d'acquavite, qualche pezzo di lardo giallogn0lo e di formaggio saponaceo, stava Giacomo, il bottegaio, tutto affaccendato BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==