La Rivista Popolare - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE slave, che esistono nominaln1ente nell'Istria in nun1ero quasi uguale alle italiane, quando pure meritino questo nome, contano tutte una classe sola, 1nentre le italiane ne contano da tre a quattro. L1 istruzione vi è impartjta solita1nente dal parroco o da un n1aestro croato, che si limita ad insegnare agli allievi una lingua che asso1niglia al loro dialetto, n1a di cui non avranno mai occasione di servirsi, e a star somn1essi al governo ed ai preti; ma non li educa, non dà loro nessun pratico insegna1nento, che valga ad aprire le rozze n1enti e a far con1prendere come potrebbero coll'intelligenza migliorare le proprie condizioni. Ed i contadini, per quanto rozzi, intravvedono tanto bene r insufficienza di una tale istruzione, che, appena s'apre una scuola italiana, essi vi accorro ne::>in massa, disertando la slava. L'apertura delle scuole italiane è però vivan1ente osteggiata dal clero e dal governo, a cui pre1ne di mantenere devoti i contadini alla propria autorità, e che te1nono di perderli, appena diventino più istruiti e più civili. La lotta così si delinea non già fra due diverse classi sociali, n1a fra la civiltà e la barbarie, protetta da quanti hanno interesse a perpetuare l'ignoranza ed i pregiudizii delle popolazioni per poterle sfruttare a loro agio. Le prove fatte da questi sedicenti amici de' contadini nell'amministrazione dei pochi 111unicipii, dove riuscirono a penetrare, non fu però tale da soddisfare i loro sostenitori: e infatti quei n1unicipii, tranne uno o due, sono tornati in pochi anni in potere degli italiani. La lotta non è per questo finita, anzi continua più aspra che mai <lacchè, oltre il governo, sono intervenute le società nazionali slave a mantenere viva con danari e pron1esse l'agitazione dei contadini. Pure alla civiltà italiana non potrà n1ancare la definitiva vittoria, se essa continuerà a rappresentare non solo la gloria di tradizioni passate 1na la pro1nessa di benessere, di libertà e di civile progresso per il popolo. E. V. BibliotecaGino Bianco

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