La Rivista Popolare - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1893

I. LA RIVISTA POPOLARE 375 pero, perchè, non dipendendo co1ne il restante della provincia da Venezia, essi si trovarono in maggiori rapporti colle provincie confinanti dell'Illiria. Però quando l'Istria, dopo la caduta della Republica, fu riunita sotto un solo dominio, l' italiaJ?.itàfece anche colà rapidi progressi; così il piccolo mercato di Pisino divenne nel corso di pochi lustri città italiana non solo, ma focolare d, italianità e di patriottisn10 per tutto l'interno della provincia. Ad arrestare questo processo, che col tempo si sarebbe naturalmente completato, dove più, dove meno rapidamente, sopravvenne la ragione politica. Il governo austriaco aveva interesse ad impedire che l'Istria diventasse tutta quanta italiana e mandò preti e impiegati a spargere nelle campagne il seme della discordia. Gli italiani vennero dipinti a quei rozzi e ignoranti paesani co1ne nemici di Dio e della religione, co1ne usurpatori nefasti, che conveniva scacciare dalle an1n1inistrazioni pubbliche: vennero dipinti come sfruttatori, che si beavano negli ozi della città, lasciando ai contadini il duro lavoro della terra. Fu dato così alla lotta un carattere sociale, a cui n1anca però il fondamento nelle reali condizioni economiche della provincia. Infatti gli italiani sono per lo più piccoli con11nercianti o poveri pescatori o piccoli proprietari, come gli slavi, che attendono personalmente alla coltivazione delle terre. Ed anzi là, dove la proprietà è meno frazio- , nata, come nel contado di Albona, la lotta è assai meno viva, perchè i fittaiuoli e i contadini, dovendosi trovare in più frequente contatto coi proprietari e cogli abitanti della città, sono più dirozzati e 1neno facili a lasciarsi adescare dagli agitatori forastieri. Il distacco fra gli abitanti della campagna e quelli della città dipende dal diverso grado di coltura, che permette a questi di provvedere 1neglio ai propri bisogni ed assicura loro una naturale supremazia sugli altri. Per rendere questa differenza meno aspra converrebbe diffondere fra i contadini l'istruzione, cosa a cui in nessun modo il governo nè gli agitatori provvedono, e che è stata invece sempre, malgrado le difficili condizioni loéali, che presenta una popolazione varia e disgregata, cura principale degli italiani. Le scuole BibliotecaGir o Bianco

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