374 LA RIVISTA POPOLARE più pr11111t1vo,segregati dal inondo, traendo diretto sosten tan1ento dal pezzo di terra che coltivano. Le statistiche ufficiali li distinguono, quanto alla nazionalità, in due grandi gruppi, gli _sloveni ed i serbo-croati, i quali sommati insie1ne danno per l'Istria geografica, esclusa cioè la parte della provincia posta al di là dei n1onti, un insien1e di 98,000 abitanti contro I 07 ,ooo, a quanti son1n1ano gli italiani. Le statistiche però dicono troppo o troppo poco: questi contadini etnografica1nente non sono nè sloveni nè serbi nè croati n1a di razze n1iste, varianti a seconda dell' origine loro, del ten1po in cui in1migrarono e delle altre nazionalità, con cui vennero a contatto. Con1inciarono gli slavi ad essere introdotti nell'Istria dal duca Giovanni, luogotenente di Carlomagno, contro il quale perciò sollevarono proteste gli istriani, raccolti al placito del Risano nell'anno 804. Poi nuove e numerose irn1nigrazioni avvennero nel xv e xvr secolo, dopochè guerre, pestilenze e carestie, che infierirono terribihnente in Istria, ebbero rese quasi deserte le sue ca1npagne. Morlacchi, dahnati, liburni, albanesi, montenegrini furono volta a volta chiamati dal Governo della Republica a ripopolare i can1pi abbandonati. Conten1poranean1ente quella piccola parte dell'Istria orientale che, sottratta al dominio veneto, rin1ase sotto il regin1e feudale, venne colonizzata dai baroni con genti tratte di Carniola o di Croazia. Là, dove i nuovi abitatori si trovarono in pochi, stretti fra la popolazione indigena, o dove per circostanze più favorevoli di clin1a e di suolo riuscirono presto a 1nigliorare le proprie condizioni e a rendersi più accessibili alla civiltà del paese, essi si andarono italianizzando rapidamente e i non1i stranieri di alcune borgate, oggi interarnente italiane, con1e Sovignacco e Draguc, valgo110 a din1ostrare l'avvenuta trasforn1azione. Invece quei coloni, a cui toccarono in sorte terre più aride, più povere e più lontane dai centri civili, si rnantennero nella ingenua rozzezza, 111odificando appena in piccola parte i costumi e il linguaggio. Sopra tutti si conservarono così i contadini della contea, ossia di quella parte dell'Istria, che rimase feudo dell' in1BibliotecaGino Bianco
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