La Rivista Popolare - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE 371 sorte spontanee dalla storia, e le varietà fisiche ed etnografiche, ad onta degli an1111onin1entdi e' savì suoi, specialmente di Giuseppe Ferroni, di Carlo Cattaneo, di Tom1naseo, di Capponi, di Cernuschi, di Montantlli. Lo stesso Ricasoli, toscano, per l'uniforn1ità fu costretto ad accettare per la gentile Toscana l'imposizione della pena di morte sbandi- ·tavi da un secolo. Farini, Minghetti ed altri nell' Italia centrale, pur accettando schiettan1ente la 1nonarchia sabauda, studiarono co1ne acconciarla colle tradizioni locali, col federalis1no, e pensarono che si potesse salire all'unità politica per gradi di co1nuni, di provincie, di gruppi di provincie, ovvero per regioni. Che vennero variamente invocate poi da Perez, da J acini, da Pi ola, da Gerli, che nel 1 873 scrisse: « La vita regionale si palesa in Italia ad ogni manifestazione. Man mano che rallentasi la dittatura militare e sviluppasi la libertà, si avvivano gli interessi e le idee particolari. Onde come aspirano alla autonomia l'Irlanda, la Scozia, il Gallese, ora il Wiirtemberg e la Baviera reagiscono contro l' i1npero prussiano, com~ nell' impero austriaco non basta più il dualismo e gli Czechi vogliono escludere i tedeschi, i rumeni tentano scuotere il giogo dei Magiari » • Persino nella Russia accentratrice per eccellenza colla lingua, collà milizia, col culto, prende a farsi sentire la necessità di ordini federativi. La federazione dei Fasci nella Sicilia, l'invocazione di provvedi1nenti agricoli speciali per la Sardegna, richiamano vivamente _l'attenzione dei legislatori italiani sulla necessità di ritornare con maggior energia sullo studio delle regioni in Italia,., non solo per migliorare le produ- ' zioni utili locali, ma per ottenere quelle eco:o.omie che sono impossibili cogli ordinamenti accentratori, e per edtl· Biblioteca Gino Biane0

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