La Rivista Popolare - anno I - n. 12 - 31 dicembre 1893

LA Rl VISTA POPOLARE R.an1n1entia1110: nel governo, nel parla1nento, più in alto ancora, nelle an11ninistrazioni, nei tribunali, nelle scuole, sopratutto nelle scuole, dovunque la vita intellettuale si 1nostra, chi non parla il linguaggio triviale così detto positivista, è additato alle turbe e deriso con i non1i di fanatico, di esaltato e di pazzo. L, an1or della patria, il sospiro alla sua perfetta unità: retorica; la pietà per le plehi oppresse, lo sdegno per la baldanzosa ricchezza: retorica degna delle 1nanette; l' austero sentin1ento di una giustizia per tutti ed in tutto: retorica da gonzi ; il vaticinio di cbi prevede il dies irae: retorica da pazzi che parlano un linguaggio astruso ed inco1nprensibile da esser 1nesso in canzonella. Insomn1a, a non volere essere irriso da qnesta turba banchettante e fatahnente incuriosa del do1nani, conviene o adagiarsi fra di essa, o ritrarsi a vivere solo, nella fidata con1pagnia della propria coscienza. Con quesf educazione è venuta crescendo la generazione presente: rabbrividisce, per religioso orrore, ad ogni accenno ad un ideale che corro bori la coscienza e la elevi ; vero Mefistofole dal sogghigno stereotipato sulle labura, essa odia ed insidia Faust, che ringiovanisce per virtù di un ideale: dell'amore. Che cosa, dunque, aspettare da una generazione siffatta? Quale meraviglia se l'onestà, il disinteresse, la fede sono credute, dai più, cose iperboliche o favolose? Ahi! non è la dissipazione delle sue finanze il guaio più irrimediabile d'Italia; essa affoga in un oceano di volgarità; essa è uno stagno, una n1are1nma che occorre , prosciugare sollecita1nente, se non vogliamo che la morte civile occupi la leggendaria terra della prin1avera. Forse, per riformare la coscienza degli italiani e instaurare lo stato, converrà rin1ettere in onore l' abborrita retorica; forse gioverà aprire la guerra contro la trivialità e l' utilitarismo ; forse sarà utile consigliarci con il vecchio Machiavelli e richiamare la nazione ai suoi principii. Certo nelle classi così dette alte ogni lume di vita morale è spento; al popolo, agli umili, agli oppressi bisognerà rivolgersi per trovare chi sia ancora degno di brandire ed BibliotecaGino Bianco

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