• LA RIVISTA POPOLARE giuoco azzardoso si· faccia oggi dal Governo e dai Comuni col voler succhiare dal popolo dopo i globuli rossi anche il siero del sangue, _ quelle carn·eficine nelle quali, in una trionfò selvaggiamente, fuor di ~enno, l'oppresso, nell'altra, colla massima calma - coi fucili ultimo modello scaricati a bruciapelo eroicamente sugli inermi, vecchi, donne e fanciulli - l'oppressore, queste pagine ultime che richiamano alla mente il Terrore e le gesta del cardinal Ruffo, dovrebbero mettere in guardia coloro che intendessero governare, oggi specialmente, il paese colle spogliazioni, le fucilate e le manette. Si osa anche sparger la voce che i~ Crispi pensi già a un colpo di St~to. . . o di testa. Una testa, senza equilibrio, può certo esser capace di simili colpi. Tutto è possibile. Ma allora davvero si griderebbe da per tutto il redde rationem! * * * Il manifesto dell'Estrema Sinistra che avrebbe dovuto essere ~.ome uno squillo d' all'erta di sentinelle avanzate, se nella parte critica è riuscito una vera demolizione del presente parlamentare e governativo disordine di cose, c·ausa però gli .errori di tattica comm~ssi per voler contentar tutti quanti, legalitari o no, e poter strappar molte firme, è finito col riuscire un appello che se non ha lasciato nel paese il tempo che ha trovato, certo non ha prodotto l' effetto che i compilatori si aspettavano. Il non volere altre imposte e i 100 milioni di economie da racimolarsi qua e· là ne' vari bilanci, non solta·nto, come ha dovuto ;i~onoscere il redattore dell'appello, non possono essere il programma intero della deniocrazia radicale, ma nemmeno parte di quello dell'ora che incalza. Sarebbe desiderabile - e qualche cosa lo fa sperare - che i firmatari i quali non vogliano fare degl' idilli arcadico-legalitari di fronte al paese che ormai vede molto più in là, ascoltassero la voce del nostro Bo~io e liberi dalle convenienze e dai legacci d' un plotone . parlamentare, parlassero al paese un linguaggio ben più chiaro e più reciso. Mai come oggi la democrazia repubblicana può dire, senza tante nebbie di parole, « è venuta l' ora mia », perchè mai come oggi è stato necessario il rendiconto :dei conti d'una gestione di 33 anni, impellente la necessità della giustizia sociale per tutti. Se no i partiti tramontano senza possibili resurrezioni tra· il compatimento del pubblico, terribile giustiziere di tutto e di tutti. BibliotecaGino Bianèo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==