LA RIVISTA POPOLARE 353 rannide. Cotesta armonia della proprietà sociale coll' individuale, come noi dimostriamo, dev'essere orrenda agli occhi de' liberisti assoluti che s1 chiudono come sensitive al solo tocco dell'autorità. Ma, dice il Minuti, Aurelio Saffi scrisse << contro le utopie collettiviste e le tendenze men sane del socialismo odierno », e pure voi, Fratti (mi si perdoni o si perdoni al Minuti se ha osato mettermi dappresso a quell' illustre), diceste al Congresso di Firenze, nel I 886, che nessuno de' suoi componenti negava il diritto di proprietà come Mazzini lo dimostrò. Gli strumenti del lavoro agli operai, le associazioni col capitale inalienabile e perpetuo, la prùprietà dei- frutt~ del lavoro, ecc., non è così che l' intendeva Mazzini? Non fu egli davvero il precursore, che, secondo .i tempi, iniziò il moto sociale? Dunque, ov' è la contraddizione? Ma il Fratti, egli dice, ha detto che sarebbe ingiusto e dannoso che lo Stato fosse l'amministratòre e il tutore della proprietà nazionale. E lo ripeto. Ma questo sarebbe il comunismo: ecco l'errore! Le communisme tst la mise en comm.un des forces productives et des produits sous la gestion de t Etat. 1 E i colletti visti, i più fra loro, vogliono, al più, la direzione non l'amniinistrazione da parte dello Stato. Il collettivismo enfiteutico vuole le associazioni libere. Il collettivismo industriale vuole substituer graduellement le travail associé au travail salarié. Così il collettivismo di Colins, e quello di De Paepe, e quello riformista di Malon, e l'agrario, ecc. Al Congresso di Palermo notai le giuste distinzioni. Il Malon dice che non si tratta di cadere negli errori del comunismo utopistico, ma di combinare la necessità del concorso per la produzione con la giustizia economica e LE GIUSTE ESIGENZE DELLA I LIBERTÀ UMANA. Si dirà che v' è il puro e rigido collettivisnio marxista. È vero : ma notiamo che a ragione essi, 1 marxisti, assumono e vogliono il nome di comunisti scientifici. Del collettivismo anarchico, dÌ cm pure parla con prec1s10ne il Malon, noi non facciamo cenno: essi vogliono in terra l'essenza celeste ed eterea della libertà. Ma cotesta libertà, troppo libera, al Minuti certamente non piacerà. Gli equivoci vengono dall'abuso della parola collettivismo, e dai significati diversi che le si dànno. 1 MALON, Le socialisme intég-ral, p. JOI. BibliotecàGir.10Bianco
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