La Rivista Popolare - anno I - n. 10 - 1 dicembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE 331 nessuno se ne curò: era tempo di pensare alla salute di tHtti, non di uno solo. E poi come fare per salvarlo? La pioggia cadeva fittissima, mista a gragnuola. Di tratto in tratto qualche fulmine squarciava l'immenso buio, e allora per un istante si mostrava parte di quella scena , infernale. Dopo due ore di angoscie, di timori, di paure, in quel freddo, con quel vento, fra quelle urla, ci fu un po' di calma; poi ad un tratto un rumore sordo, spav.entoso, orrendo, e subito un urto immenso, come contro uno scoglio. Che avvenne? Chi può dirlo? Chi può descrivere tale spettacolo? Allora il timore divenne follia; i gementi divennero disperati; anche i bimbi urlavano come belve. L'oceano apriva le sue bocche immense ad inghiottir tutti. Si gittano in mare le scialuppe di salvataggio. Cesare non pensa che a Bianca, e la fa scendere in un piccolo batt<:llo. EU'era svenuta. Il freddo e la pioggia l'avevano intirizzita: la sua salute, dopo tante emozioni, era già perduta. Cesare, in quel caos tremendo, non pensava che a lei ; tentava con dolci parole di richiamarla alla vita. E il vento-{Ìschiava più ancora, e i marosi minacciavano il fragile legno, e si udivano gemiti µi moribondi e grida lontane. Le onde capricciose facevano balzar qua e là lo schifo. Bianca pareva una dormente: egli la scorgeva talora alla luce dei lampi. Ciò ch'era di terrore _per altri, per lui era una provvidenza. Dopo aver navigato vario tempo a caso, un'onda potente gittò quasi per disprezzo a terra la piccola barca degli amanti. Per lui fu la suprema delle gioie ; egli era ormai sicuro della loro salvezza. Oh, anche un'arida scogliera ha lo splendore di una reggia in simili momenti l Ma la sua gioia fu breve: il primo raggio di luce gli svelò che la sua sciagura era irreparabile. La faccia di Bianca era cadaverica: ell' era tutta molle e gelata, e non dava altro segno di vita che un debole respiro, interrotto da forti brividi convulsi. Egli cadde ai suoi ginocchi con un grido sì straziante, eh' ella ne fu colpita e dischiuse gli occhi bellissimi, già velati dalla morte, ma pur tuttavia esprimenti amore e rassegnazione. Egli alzava al cielo le più strazianti grida; pareva pazzo. Diceva cose strane ; mille volte la chiamò per nome; si volgeva al cielo, chiamava Dio, gridava al soccorso, disperatamente, poi si gettava come spento a terra e si rialzava per baciar la pallida fronte adorata, e alla povera donna dell'amor suo diceva sommesse parole di conBibliotecaGino Bianco

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